IL CAMPANILISTA – ERRATA CORRIGE

Devo segnalare un errore abbastanza serio che ho commesso nel post di lunedì (questo qui), resoconto della mia breve ma significativa interazione con un esemplare di campanilista adulto.
Una persona a conoscenza dei fatti, disposta a parlare solo a condizione di restare anonima, mi ha segnalato che il finale della storia non è esattamente come io lo ho riportato. Sì, lo so che avevo scritto frasi impegnative come "queste sono le esatte parole" e "lo ricordo bene", ma il fatto è che la mia memoria si premura sempre di rendere il passato meno squallido e un po' più accettabile, non possiamo biasimarla per questo.
Prima di esporre la versione dei fatti restaurata, invito il lettore a rileggere la versione precedente, da "finalmente arriva il momento di pagare" in poi. Io intanto aspetto qui.
Fatto?
Allora, le cose sono in realtà andate così: mentre la proprietaria stava ancora preparando il conto, Gianluigi, come se niente fosse, chiede se può assaggiare il rinomato Rosolio di Cetriolo di Fregazzano del Passero.

– Potrei avere un po' di Rosolio di Cetriolo?

ed è qui che tutti ci voltiamo increduli verso di lui, come se si fosse appena spogliato nudo in mezzo alla sala.
Invece la proprietaria non è per niente stupita e gli risponde come chi ha perfettamente capito con chi ha a che fare

– Vorrai dire “dell’altro Rosolio di Cetriolo”. L’hai già bevuto, no?

Il resto è più o meno uguale: Gianluigi dice “ma io non... cioè io…”; la proprietaria risponde “sì, e ti deve essere piaciuto molto, perché te lo sei bevuto quasi tutto”; Gianluigi non ribatte; la proprietaria non gli versa da bere un bel niente e inoltre, con un gesto nobile e umiliante allo stesso tempo, non gli fa pagare la bottiglia di Rosolio che aveva diligentemente prosciugato.
È molto meglio così, no? "Molto meglio" nel senso di molto peggio.