IL MIO AMICO CIOP

I ragni mi hanno sempre fatto paura. Fino a poco tempo fa, se per caso ne vedevo uno in casa, lo ammazzavo istantaneamente, senza nemmeno chiedermi se fosse un innocuo ragno arlecchino (Salticus scenicus) o un pericolosissimo ragno dalla ragnatela a imbuto di Sydney (Atrax robustus); nemmeno sapevo che esistessero i ragni arlecchino o i ragni di Sydney, l'unica cosa che sapevo dei ragni è che mi facevano paura. Non è colpa mia se sono creature mostruose.

Poi, qualche anno fa, ho iniziato a seguire Nicola Bressi su Twitter, un naturalista e zoologo che con grande pazienza risponde a tutti quelli che gli mandano foto di ragni, insetti e altri esseri immondi per sapere se sono innocui o se è il caso di bruciare la casa e cospargere le macerie di sale. Nella quasi totalità dei casi sono innocui (mai fidarsi delle apparenze). Piccolo inciso: non poter più seguire Nicola Bressi è uno dei motivi per cui mi spiace avere abbandonato Twitter, ma come si fa? Ormai pubblicare contenuti su quel social mi faceva sentire come uno dei 50000 dipendenti che lavoravano alla produzione di uniformi delle SS: il tuo contributo è irrilevante, ma ti senti comunque un po' una merda.

Pian piano, grazie a Nicola Bressi e alla sua attività divulgativa, ho imparato a conoscere i ragni, perlomeno quelli più comuni, e adesso posso dire di non avere più paura. O, meglio, non ho più paura dei ragni innocui, mentre ho ancora paura di quelli pericolosi, ma in ogni caso molta meno paura rispetto a prima, quando non ne sapevo assolutamente niente. È sempre così: l'ignoranza ti fa avere paura.

Ora so che in Italia ci sono solo due specie di ragni potenzialmente pericolosi: la malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus), che si trova solo all'aperto (dunque basta non uscire mai di casa) e il famoso ragno violino (Loxosceles rufescens) che, è vero, si è adattato a vivere nelle nostre case, ma ora so più o meno riconoscerlo: è grande circa 5 cm (zampe comprese), non fa ragnatele, vive nascosto sotto i mobili o dietro i quadri, esce solo di notte per cacciare, non caccia esseri umani.
Quindi, in sintesi: se trovi in casa un ragno piccolissimo o enorme, è innocuo; se è appollaiato nella sua ragnatela, è innocuo; se sta andando in giro per casa di giorno, è innocuo: probabile che si tratti di un banale ragno delle case (Tegenaria domestica). E poi, altro fondamentale motivo per non avere paura nemmeno dei ragni pericolosi, è che non sono interessati a noi; per un ragno noi siamo parte del paesaggio, non gli viene neanche in mente di attaccarci senza motivo (a parte il suddetto ragno dalla ragnatela a imbuto di Sydney, che però per fortuna sta a Sydney).
Per tutti questi motivi ho smesso di uccidere ragni a caso. Certo, se la sera, appiattendosi sotto la porta, mi entra in casa un Hogna radiata, lo prendo immediatamente a ciabattate. Mi spiace Hogna radiata, fai troppo schifo. Ma a parte questo, i ragni non hanno più niente da temere da me (ora che ci penso, anche gli Zoropsidi non possono stare del tutto tranquilli).

Un giorno, l'estate scorsa, vedo sul pavimento vicino alla finestra della cucina un mucchietto di moscerini morti. Strano. Com'è possibile che tutti questi moscerini siano andati a morire nello stesso posto nello stesso momento? Guardo in alto e sul soffitto, nell'angolo vicino alla finestra, vedo un ragno di circa 5 cm comprese le zampe (prendo la ciabatta) appollaiato nella sua ragnatela (poso la ciabatta) che se ne sta lì senza paura in pieno giorno (ho controllato, era giorno), dunque non può essere un ragno violino.
Infatti è un ragno ballerino (Pholcus phalangioides), che non solo è innocuo (i suoi cheliceri sono troppo piccoli per trapassare la pelle umana e inoltre non avrebbe mai la pazienza di avvolgere tutta una persona in un bozzolo di tela), ma è per di più estremamente utile, come stava lì a dimostrare il mucchietto di moscerini morti sul pavimento.
Poco distante, in una rientranza del controsoffitto, vedo che ce n'è un altro. Evviva!

Li ho chiamati Cip e Ciop: Cip è quello più defilato, Ciop è quello sopra la finestra della cucina. Sì, lo so, sono due nomi di merda, ma purtroppo sono i primi nomi che mi sono venuti in mente quando li ho visti. Se mi fossi preso un po’ più di tempo per pensarci, li avrei chiamati Secerno e Sgambetti, i nomi che avrei voluto dare ai miei figli se per sbaglio ne avessi avuti, ma ormai è andata così: Cip e Ciop.
Io do sempre i nomi alle cose, per esempio il Ficus elastica nello studio si chiama Rodrigo, il roomba si chiama Renato, il servo muto in camera si chiama Ambrogio. Che poi, mi dico, che bisogno c'era di chiamare Ambrogio un oggetto che ha già un nome così bello: "servo muto", le due caratteristiche che più si apprezzano di una persona.

Cip e Ciop sono due creature davvero eccezionali: se ne stanno sempre nello stesso posto, non sporcano (cadaveri di moscerini a parte) e le loro ragnatele sono praticamente invisibili, ma soprattutto ti ripuliscono la casa di moscerini e zanzare senza dovere spruzzare insetticidi o spendere due milioni e mezzo di euro per installare delle zanzariere. E non è finita, bonus aggiuntivo: se un eventuale ragno violino dovesse finire nella loro ragnatela, lo mangerebbero. È inevitabile che uno si affezioni.

Finalmente anch'io ho degli animaletti domestici da accudire. Per qualche motivo il mio preferito è Ciop, non so perché, sarà che è quello che ho incontrato per primo, ma anche Cip mi sta simpatico.
I ragni ballerini hanno molti pro rispetto a cani e gatti: non devi pulire lettiere o altro, non devi mai comprargli da mangiare, non ti distruggono la casa, non vanno portati fuori di tanto in tanto, non puzzano, sono perfettamente autosufficienti e non hanno quella discutibile abitudine che hanno i gatti di ostentare il loro ano, che, per quanto sia innocuo, è difficile dimenticare a cosa serva, soprattutto quando ti si siedono in faccia mentre dormi. I ragni ballerini non so nemmeno dove ce l'abbiano, l'ano; a dir la verità non so nemmeno se ce l'hanno, cosa che li renderebbe delle creature perfette.
Purtroppo hanno anche dei contro, per esempio non sono particolarmente affettuosi: non ti fanno le feste quando torni a casa, se provi ad accarezzarli scappano come impazziti e non cercano mai la tua compagnia, neanche per sbaglio.
Quanto sarebbe bello se Ciop venisse a dormire sul letto insieme a me quando Maria Paola è via per le sue missioni, se la mattina mi svegliasse delicatamente con le sue zampette, se si raggomitolasse sulle mie ginocchia quando leggo un libro.

Con la fine dell'estate, di moscerini in casa se ne sono visti sempre meno, finché a un certo punto, verso metà ottobre, sono scomparsi del tutto. Quanto può vivere un ragno ballerino senza mangiare? Due o tre mesi, dicono, ma c'è da fidarsi? Com'è ovvio ho iniziato a preoccuparmi per la salute di Ciop. Anche per quella di Cip, chiaro.
Ogni tanto lascio aperto il vasistas della finestra sotto la ragnatela di Ciop, nella speranza che entri qualcosa, ma niente. Dove cazzo vanno tutti i moscerini quando fa freddo? Emigrano nell'emisfero australe come le rondini?
Nel frattempo Ciop, in questi mesi, ha sferruzzato una ragnatela enorme: è uno spettacolo vederla ondeggiare come la superficie di un mare di seta mosso dall'aria del vasistas, ma purtroppo non serve a niente, di moscerini non ce ne sono.

Ogni mattina, quando mi alzo, controllo se per caso Ciop ha catturato qualcosa; niente, la ragnatela è sempre vuota; sempre più grande, ma sempre vuota. Una mattina però, colpo di scena, nella ragnatela trovo un ragno morto! In un angolo c'è Ciop, fresco e pieno di energia come non lo vedevo da tempo, e in mezzo alla ragnatela c'è questo ragno rinsecchito. Che sia un ragno violino? Sarebbe un grandissimo risultato, l'apice della carriera di un ragno ballerino. Osservando con più calma, vedo che non assomiglia per niente a un ragno violino, assomiglia di più a un ragno ballerino. Non avrà mica mangiato Cip? Un triste sacrificio, ma dopotutto necessario. In realtà Cip è ancora lì al suo posto che mi guarda sospettoso.

Alla fine viene fuori che il cadavere di ragno non è in realtà un cadavere di ragno ma la muta di Ciop. Proprio così: a differenza di cani e gatti, i ragni ballerini fanno la muta. Non so se questo può essere messo fra i pro.
Quindi niente, prendo uno stuzzicadenti e faccio un po’ di pulizia nella ragnatela. Ogni tanto va fatto, ma non è certamente disgustoso come pulire una lettiera. Sarà una mia impressione, ma a me sembra che Ciop abbia imparato a riconoscermi. Non scappa più come prima quando cerco di accarezzarlo. Cioè, scappa ancora, ma non come prima.

L'altro giorno mi chiedevo se non fosse il caso di andare in terrazzo a catturare qualche insetto e depositarglielo nella ragnatela. Poi però ho pensato: che morte orribile sarebbe? Immagina se qualcuno ti prendesse e ti lanciasse nella tana di una creatura gigantesca che ti immobilizza avvolgendoti in un bozzolo e poi, mentre sei ancora vivo, ti inietta degli enzimi digestivi che liquefano i tuoi tessuti interni e pian piano li aspira, trasformandoti lentamente in un sacchetto di pelle vuoto. Chi potrebbe mai augurare una morte del genere a una persona, anche se è un insetto?
Quindi che fare? Da un lato non voglio essere la causa diretta di una fine così tremenda, ma dall'altro sarebbe terribile se Ciop morisse, vero Cip?
Cip si limita a fissarmi senza nessun entusiasmo.
Peccato che non esistano le crocchette per ragni: piccole crocchette di mosca da versare tutti i giorni in una ciotolina nella ragnatela. Sono forse l'unico in tutto il pianeta ad avere in casa dei ragni? Non credo.

L'altra notte mi sono svegliato intorno alle quattro, ero agitato; dormo sempre male quando Maria Paola è via. Dopo qualche inutile rigirata nel letto, decido di farmi qualche goccia di Lexotan, così mi alzo per andarlo a prendere. Accendo la luce in camera e sul muro vedo un ragno! Un ragno di notte (✅), senza ragnatela (✅), circa 5 cm comprese le zampe (✅)! Prendo la ciabatta e lo ammazzo. Mi dispiace, ma non potevo mettermi a esaminarlo con attenzione, metti che nel frattempo scappava in qualche anfratto? Chi lo trovava più? Sì, ok, per i ragni siamo paesaggio, ti mordono solo se li schiacci eccetera, tutto vero, ma io col cazzo che dormo se ho il dubbio di avere in camera un ragno violino a briglia sciolta!
La mattina dopo, mentre mi faccio il caffè, guardo la ragnatela di Ciop e non c'è più. Cioè la ragnatela c'è ancora, è Ciop che non c'è più. Inutile che dica quello che ho provato.

Ma perché? Perché, dico io, hai lasciato la tua ragnatela per metterti a girare per casa di notte? Non potevi spostarti di giorno come fanno tutti i ragni innocui? Forse volevi venire nel letto con me a farmi compagnia? Il solo pensiero mi fa venire un nodo alla gola.
Leggo che i ragni ballerini abbandonano la loro ragnatela quando ritengono che il posto non sia più sicuro o per andare in cerca di cibo, e quando lo fanno, lo fanno di notte. Sarà...
Vediamo se lo farà anche Cip.

Ad ogni modo, non capisco come la gente possa abitare a Sydney.


LA COSIDDETTA CARBON FOOTPRINT

Il cambiamento climatico è un fatto accertato: ci sono i dati, c'è una spiegazione fisica, c'è il largo consenso della comunità scientifica (non dei media o dei tuttologi da social, ma di chi studia il clima per lavoro). Per gli stessi motivi (dati, spiegazione, consenso) è anche un fatto accertato che questo cambiamento sia dovuto alle attività umane e che, altro fatto ancora, senza contromisure di qualche tipo saranno cazzi non solo per i coralli e le foreste di kelp, ma anche per gli esseri umani.

Questi sono tutti fatti e tutte le persone informate e obiettive li riconoscono senza problemi; c'è invece più difficoltà a riconoscere un altro fatto altrettanto fattuale e molto più elementare, cioè che la mia iniziativa personale non ha nessun effetto sul clima del pianeta. Anche qui ci sono i dati: la concentrazione di CO₂ in atmosfera non è in nessun modo correlata con i chilometri che faccio in macchina ogni settimana (ho controllato); c'è una spiegazione fisica nota: io consumo molta meno energia rispetto a un intero pianeta; e c'è anche il largo consenso di tutte le persone che sanno contare: 1 è molto minore di 8 miliardi.
Io, da solo, non conto niente. Neanche tu conti niente, eh, non è un problema che ho solo io. Che io domani decida di andare a Pechino con un trattore a gasolio o in pattini a rotelle, per il clima del pianeta non fa assolutamente nessuna differenza. Purtroppo i problemi globali sono fatti così: li si può risolvere solo con politiche globali, non con l'iniziativa personale.

Ciononostante spesso mi capita di sentire qualcuno che rinuncia a prendere l'aereo perché gli aerei hanno un'alta carbon footprint, cioè emettono molta CO₂ per passeggero e per chilometro percorso. Magari si ponesse questo problema anche Putin prima di lanciare i suoi missili...
Sicuramente la preoccupazione è giusta, ma la conclusione è sbagliata: se tu, per conto tuo e senza consultare il resto del pianeta, decidi di non andare mai più in vacanza in aereo e di nutrirti solo con polpette di compost, il risultato che ottieni non è salvare l'umanità, è solo farti del male. Purtroppo i tuoi comportamenti privati non modificano la CO₂ in atmosfera nemmeno di un ppm.

L'obiezione che viene fatta in questi casi è "ma se tutti facessero così eccetera", che è vero: se tutti rinunciassero a usare l'aereo, questo ridurrebbe le emissioni globali di CO₂ di circa il 2 o 3%, ma ciò non significa che tutti rinunceranno a usare l'aereo dopo che ci avrò rinunciato io, perché fra quello che faccio io e quello che fa il resto del mondo non c'è nessun nesso di causa-effetto (anche questo è un fatto). Se una proposizione condizionale è vera, questo non fa avverare la sua condizione.

Se io fossi Leonardo DiCaprio o Taylor Swift sarebbe diverso, i miei comportamenti potrebbero essere di esempio per milioni di persone e magari contribuire a cambiare le abitudini del mondo, ma io sono io e, credo di averlo già detto, non conto niente. Aggiungiamo poi che Leonardo DiCaprio e Taylor Swift non solo prendono l'aereo senza problemi ogni volta che pare a loro, ma hanno pure il jet privato. Ti rendi conto? Ci sono persone comuni che rinunciano alle loro vacanze per salvare il pianeta (le conosco) e questi stronzi usano il jet privato anche per andare a fare la spesa. A me sembra ingiusto.

Ingiusto e anche concettualmente sbagliato, perché in realtà, basta pensarci un attimo, la rinuncia di prendere un aereo non solo non fa diminuire le emissioni di CO₂, ma le fa aumentare. È un effetto trascurabile e totalmente insignificante, ma pur sempre opposto rispetto all'effetto altrettanto trascurabile e totalmente insignificante che ci si era prefissati di ottenere con la decisione di non prendere l'aereo.
È molto semplice: supponiamo che il mio sogno sia andare in vacanza alle Maldive (c'è gente che ha queste perversioni), in questo caso la mia carbon footprint per un volo di andata e ritorno Bologna - Malè sarebbe circa 2000 kg di CO₂. Siccome 2 tonnellate è tantino, il senso di colpa potrebbe indurmi a rinunciare a un viaggio a cui tengo tanto e farmi ripiegare su San Benedetto del Tronto: 300 km con una macchina a benzina, andata e ritorno, corrispondono a circa 200 kg di CO₂, che è un fattore 10 in meno. Evviva! Farò delle vacanze di merda, ma almeno potrò illudermi di avere salvato l'umanità!
Invece no.
Se io non salgo su quel Boeing 777, non è che lui non parte; il volo parte né più né meno e emetterà tutta la CO₂ totale che deve emettere con o senza di me, visto che il peso di un solo passeggero è trascurabile rispetto al peso di tutto l'aereo. Quindi l'unico effetto che avrà la mia scelta ecologista di andare a San Benedetto del Tronto è che verranno immessi in atmosfera 200 kg di CO₂ in più rispetto a quelli che sarebbero stati emessi se fossi andato in aereo alle Maldive.

Salvare l'umanità da soli è più complicato di quello che si potrebbe pensare.