QUARANTENA

 

TUTTE LE FACCE DI TRUMP

Della mia passione per Trump ho già detto (qui), ora rivediamo insieme tutte le sue facce più belle. Mio dio, sono quasi emozionato... è incredibile come quelle stesse facce che fino a poco tempo fa mi mettevano in subbuglio tutti gli organi interni, ora mi riempiano della più pura e semplice gioia. Sì, perché è bello vedere una persona di merda infelice, è una cosa che mi soddisfa i recettori del senso di giustizia. È come il piacere che provano gli occhi quando vedono la volta della Cappella Sistina, ma senza torcicollo.
Iniziamo dalla sua faccia più famosa, quella con la bocca ad ano di gatto.


Non è meravigliosa? Lo so, sarò banale, ma questa è la mia faccia preferita, forse perché ha qualcosa di repellente e attraente allo stesso tempo, proprio come l'ano dei gatti.
Questa invece è la faccia "give me a break".


È la faccia che fa ogni volta che pensa di deridere una patetica idiozia dall'alto della sua presunta intelligenza, quando invece sta deridendo un semplice dato di fatto dall'alto della sua patetica idiozia. È una faccia che in questo periodo non fa molto spesso, chissà perché (eh eh). "Eh eh" lo ha detto il mio senso di giustizia. Lo chiameremo Carlo.
Poi c'è la faccia quando espone pacatamente il suo punto di vista


anche di profilo.


Manca solo il getto di vomito verde.
Poi c'è la faccia stupita


la faccia irriverente


la faccia quando sussurra affettuosamente "ti amo" a sua figlia


la faccia ufficiale per le foto (in realtà potrebbe essere un cartonato, dice Carlo)


la faccia quando fa il simpatico


e la faccia compiaciuta.


Questa è la sua faccia più sincera. Lasciamo stare che ha appena immerso la testa in una tanica di vernice arancione, ma questa faccia, fra tutte, è quella che più lo fa assomigliare a un essere umano.
Poi ci sono i suoi rampolli.


Per essere chiari, la cosa raccapricciante di queste facce non è che sono brutte. Chi se ne importa della bruttezza? Anch'io sono brutto. La cosa raccapricciante è quel miscuglio di boria e appannamento intellettuale, un miscuglio che nasce dentro e poi, inevitabilmente, affiora sulla faccia, come la varicella.
Infine la faccia che Trump ha deciso di mostrare ai fotografi il giorno in cui ha perso le elezioni.


Bellissima.