Le scie chimiche sono una bufala, e questo è tutto.
Ciò detto, vorrei fare qualche considerazione sulle persone che ci credono. Qualcuno potrebbe dire: è vero, le scie degli aerei sono solo scie di condensazione, ma siccome il processo fisico che porta alla loro formazione non è così semplice, allora chi crede che siano veleni spruzzati in cielo per soggiogare l’umanità è tutto sommato perdonabile. E invece no, chi crede alle scie chimiche è solo un insuperabile boccalone, scie di condensazione o non scie di condensazione, perché per capire che è un bufala non serve la fisica, basta solo ascoltare chi propaganda questa teoria: in confronto i Testimoni di Geova sembrano dei sottili studiosi di logica matematica.
Prendiamo per esempio questo video che mi ha gentilmente segnalato un mio collega di cazzeggio. Uno degli argomenti principali di questa specie di documentario è che prima degli anni Novanta gli aerei non lasciavano scie. Proprio così: negli anni Ottanta i cieli erano puliti, l’aria sana, il clima migliore e gli aerei sfrecciavano in cielo senza lasciare nessuna traccia del loro passaggio, niente, neanche “ciao”. Ora, per capire che si tratta di una stupidaggine non è certo necessario avere studiato termodinamica, servono solo tre cose:
1. essere nati prima degli anni Novanta,
2. avere almeno un occhio funzionante fin dalla nascita,
3. non essere degli insuperabili boccaloni.
Io ricordo bene che gli aerei lasciavano scie anche negli anni Ottanta e me lo ricordo proprio perché da bambino pensavo “guarda quanti veleni spruzzano in cielo gli aerei”, cosa che ho continuato più o meno a pensare finché un giorno non ho sentito parlare uno che crede alle scie chimiche. Se non fosse per chi crede alle scie chimiche, io oggi crederei alle scie chimiche.
Un altro indizio della boccalonaggine di queste persone è la smaccata illogicità di un video come questo. Per esempio, a un certo punto si dimostra (“dimostra”) che è impossibile che le scie degli aerei siano scie di condensazione, quindi sono scie di [elenco di tutta la tavola periodica] spruzzate in cielo secondo un piano segretissimo ordito da [tutto il mondo eccetto chi crede alle scie chimiche]. Che è come dire: oggi non è venerdì, quindi è domenica 2 dicembre 1804 e tra poco diventerò imperatore dei francesi. Certo, sarebbe bello, se non fosse che dimostrare la falsità di una proposizione non implica che sia vera una proposizione a caso che piace a me. Purtroppo la logica non è molto rispettosa della libertà di espressione.
E poi naturalmente ci sono gli esperti. Ogni documentario che si rispetti ha sempre degli esperti che garantiscono a tutti gli inesperti in ascolto che le cose stanno veramente come dice il documentario. Siccome nessuno può sapere tutto, bisogna affidarsi al giudizio autorevole di chi sa, e in questo caso i giudizi autorevoli sono quelli di un biologo
e di un fisico.
Certo è curioso che prima mi si dica di non fidarmi della “scienza ufficiale” e poi, per convincermi dell’autorevolezza di due persone, queste mi siano presentate come “biologo” e “fisico” invece che, non so, come “biologo non ufficiale” e “fisico non ufficiale”, ma lasciamo stare. Chiediamo a Google quanto esperti sono questi esperti, una cosa che si può fare anche senza dottorato in fisica teorica. Dunque, il “biologo” è laureato in scienze biologiche e di mestiere fa gli esami del sangue in ospedale. Fine. Nessun lavoro di ricerca e nessuna pubblicazione, se si escludono i suoi articoli pubblicati su “Notiziario ufo”, “Dossier alieni” e “Ufo”, riviste sicuramente interessanti ma scientificamente attendibili quanto l’Uomo Ragno. Il “fisico”, invece, insegna fisica in un liceo. Anche lui niente ricerca e niente pubblicazioni. Lui stesso scrive nel suo sito: “dopo aver collaborato a varie fanzine e pubblicazioni underground a carattere musicale, letterario e politico, affida ora alla rete i suoi scritti”, che è una cosa bellissima ma non molto autorevole. Si possono anche scaricare le sue canzoni.
Quindi il “biologo” non è un biologo e il “fisico” non è un fisico, così come un laureato in filosofia non è un filosofo, un diplomato in pianoforte non è un pianista e uno che ha preso la patente B non è un pilota di Formula 1. Questo dovrebbe non solo far capire che questi esperti non sono poi così esperti, ma anche far dubitare della buona fede di chi ha fatto il video. E gli stessi dubbi dovrebbero venire ogni volta che si sentono citare formule matematiche da chi ne ignora completamente il significato. Formule tipo questa.
Il video la mostra senza preoccuparsi minimamente di dire cosa significhi, proprio come chi, volendosi fingere dotto, cita massime in latino maccheronico al solo scopo di impressionare l’ascoltatore. Per di più viene letta così: “e, ics, pi meno erre a”, come se “exp” fosse il prodotto di tre variabili invece che la funzione esponenziale.
Il comportamento normale, quando si sente una cosa che non si capisce, sarebbe di provare a capirla oppure di ignorarla, invece il boccalone si lascia convincere anche da quello che non capisce, purché confermi ciò che gli piacerebbe tanto che fosse vero.
Il comportamento normale, quando si sente una cosa che non si capisce, sarebbe di provare a capirla oppure di ignorarla, invece il boccalone si lascia convincere anche da quello che non capisce, purché confermi ciò che gli piacerebbe tanto che fosse vero.
Con le teorie che ci piacciono dovremmo essere molto più diffidenti che con quelle che non ci piacciono, perché mentre da queste ultime ci protegge il naturale scetticismo dell’amor proprio, dalle prime non ci protegge nessuno. Invece i boccaloni fanno l’esatto contrario: diffidano solo di ciò che non conferma le loro convinzioni. Non c’è nemmeno bisogno di raggirarli, ci pensano loro stessi a offrirsi già opportunamente raggirati al primo che passa.