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FELICITÀ

REFERENDUM

In questi giorni si parla molto di referendum, ogni tanto succede. Tralasciando il caso particolare attualmente dibattuto in tutti i più autorevoli social network, la cosa che mi ha stupito è che tantissime persone danno per scontata l'uguaglianza

referendum = strumento democratico

che è falsa. È talmente falsa che non starei neanche a dirlo, se non fosse che fra queste persone ci sono anche giornalisti e addirittura leader di partito. Com'è possibile? Questo vuol forse dire che i leader di partito non sanno cose che so io che non sono leader di niente? Oppure vuol dire che fanno solo finta di non saperle per ottenere così il consenso di chi non le sa veramente? Questo sarebbe ancora peggio, perché vorrebbe dire che i leader di partito, invece di spiegare ai loro cittadini le cose che questi ultimi non sanno (uno mica può sapere tutto), sfruttano proprio le cose che i cittadini non sanno per raggiungere i loro fini, buoni o cattivi che siano. Per dimostrare che l'uguaglianza detta sopra è falsa, basta citare un caso in cui non è verificata, uno solo. Io ne citerò ben due.
Immaginiamo per esempio un referendum in cui la gente sia chiamata a decidere se consentire o no ai rom di rimanere sul territorio nazionale, non importa che cittadinanza abbiano. Credo non sia necessario spiegare perché un referendum del genere non sarebbe democratico, mi limito solo a ricordare che esiste una certa differenza fra democrazia e oclocrazia. Mi rendo conto che si tratta di un caso estremo, ma il caso estremo serve a isolare un concetto, poi si può discutere su quanto il concetto aiuti a capire un certo caso particolare. 
Ma a parte questo, un referendum può essere considerato democratico solo se viene indetto secondo le regole previste dalla Costituzione (ovviamente assumendo che la Costituzione sia ispirata a principi democratici), in modo tale che quando si determinano certe condizioni più o meno oggettive che non dipendono dalla volontà di un singolo individuo (per esempio la raccolta di N firme e l’approvazione di una Corte Costituzionale), il referendum deve essere fatto, anche se è inutile, anche se alla maggioranza della popolazione non interessa, anche se chi in quel momento è al potere ritiene che sia dannoso. Una cosa che distingue la democrazia da altri sistemi politici è che le regole sono più forti della volontà di chi governa, e anche più forti della volontà della maggioranza. Per esempio sono le regole che tutelano le minoranze, non la volontà del popolo. Se fosse per il popolo, le minoranze verrebbero spazzate via in un secondo.
Appurato questo, consideriamo il caso di uno al potere che proclami un referendum in modo del tutto arbitrario, magari perché gli torna comodo, allora in questo caso il referendum non è uno strumento democratico, ma uno strumento di manipolazione delle masse. Sia chiaro, può anche essere un referendum giusto, ciò non toglie che non sia democratico. Purtroppo “giusto” e “democratico” non sono due concetti totalmente sovrapponibili, per questo esistono due parole diverse per indicarli.