ALBERO III

IL CONIGLIETTO DI GOMMA

Tempo fa i miei genitori avevano un pechinese di nome Svirgoly.


In realtà questa è la foto di un pechinese qualsiasi presa da internet, tanto alla fine questi cani sono tutti uguali: uno stomaco, quattro zampe e tanto pelo intorno.
I miei genitori amavano molto Svirgoly, facevano qualsiasi cosa per lui: gli lasciavano il pieno controllo del divano, gli facevano compagnia la notte quando non dormiva, lo lavavano tutti i giorni, lo profumavano, lo pettinavano e lo nutrivano esclusivamente con prosciutto di Parma stagionato 24 mesi. Per qualche motivo Svirgoly aveva deciso di mangiare solo prosciutto. Del resto esistono i vegani, i paleo, i crudisti e così via, Svirgoly era prosciuttariano. Era talmente viziato che non si degnava nemmeno di scendere dal divano per andare a mangiare, ma pretendeva di essere imboccato a mano. Ovviamente con i guanti, era un cane molto schizzinoso. Ogni volta che manifestava il desiderio di giocare, qualsiasi ora fosse, i miei interrompevano le loro attività e lo accontentavano. Era bello vederli giocare insieme, anche se era Svirgoly a lanciare la pallina e i miei a riportargliela.
Lo so, può sembrare che i miei fossero completamente in balìa di un cane, però lui li ricambiava con tanto affetto, molto più affetto di quello che di solito può darti un figlio senza coda, e in più non c’era il rischio di vederselo tornare a casa ubriaco alle tre di notte con la macchina sfasciata. Svirgoly reggeva benissimo l’alcol. Un giorno, però, succede una cosa strana.
Mia madre mi telefona molto preoccupata.


Cosa c’è che non va?

Svirgoly è cambiato.

Il cane?

Non chiamarlo così! Lo sai che non lo sopporta.

Che gli è successo?

È diventato introverso, permaloso... se ci avviciniamo ringhia come se volessimo ucciderlo.

E voi non volete ucciderlo, giusto?

No!

Ok.

Ieri sera mi ha morso.

E va beh, che sarà mai...


Tutto era iniziato qualche settimana prima, quando, per festeggiare il novantaquattresimo complemese di Svirgoly, gli avevano regalato un piccolo coniglietto di gomma, di quelli che strombettano quando li schiacci. All’inizio sembrava che Svirgoly fosse solo un po’ più felice del solito: saltellava con il coniglietto in bocca, scodinzolava con il coniglietto in bocca e emetteva piccoli ululati di giubilo con il coniglietto in bocca. Ma dopo qualche giorno aveva iniziato a incupirsi. Passava sempre più tempo da solo con il suo coniglietto, in disparte, e elargiva tutto il suo prezioso affetto solo ed esclusivamente a lui. Cosa aveva di così speciale? Mio padre aveva ipotizzato che magari era fatto di una qualche sostanza sintetica al sapore di prosciutto perenne, “oggi col computer fanno tutto”. Questa è la frase con cui pensa di spiegare ogni cosa, ma purtroppo la verità era molto più semplice e deprimente: Svirgoly aveva trovato qualcuno a cui voleva più bene. Tutto qui.
Per i miei era un brutto colpo: anni e anni di amore e dedizione per poi essere scaricati così, in quattro e quattr’otto, per un pezzo di gomma inanimato. L’unico motivo per cui Svirgoly non se ne andava di casa con il suo coniglietto era che questo non poteva offrirgli vitto e alloggio. Bisognava fare qualcosa.
Per prima cosa chiedo ai miei genitori di lasciarmi solo con lui. In fondo, mi dico, è pur sempre un esemplare di una specie intellettualmente inferiore, non sarà poi così difficile fregarlo.


Ciao, Svirgoly, tutto bene?

...

Devi sapere che il coniglietto che tieni fra i denti è solo un pezzo di materia privo di coscienza, non importa quanto carino possa essere.

...

A differenza dei miei genitori, non ha nessuna capacità di amarti. I suoni che emette non sono volontari, ma indotti dalla pressione. Ti faccio vedere...

Grrr...

Ok ok… ascolta: tutti i corpi senza cervello sono privi di coscienza, il coniglietto è senza cervello, il coniglietto è privo di coscienza.


Niente da fare, come parlare con un invasato. A un certo punto mi sono chiesto: ma è più stupido un cane convinto che un pezzo di gomma sia vivo o io che cerco di dimostrargli il contrario? Bisognava passare alle maniere forti.


ALBERO II

MATERIA OSCURA ALLA LIVORNESE

La materia oscura non si vede, non si sente, non fa niente di niente, ma ha una massa. In pratica è materia che non c’è ma che si comporta come se ci fosse. Comodissima. Le curve di rotazione delle galassie dovrebbero scendere e non scendono? Si vede che c’è un po’ di materia oscura. Gli ammassi di galassie dovrebbero andare in pezzi e non lo fanno? Mettici della materia oscura. I modelli cosmologici dovrebbero funzionare e non funzionano? Materia oscura! A furia di aggiungere materia oscura ogni volta che qualcosa non torna, adesso ci si ritrova con un universo pieno di questa cosa invisibile. Chissà cosa direbbe un cosmologo se al ristorante gliene portassero un bel piatto.


Ecco le sue polpette alla livornese!

È uno scherzo?

No, signore.

Io non vedo niente.

Sono polpette oscure: non si vedono, non si mangiano, ma costano esattamente come le altre.


Un cosa simile era già successa. Circa un secolo e mezzo fa, qualcuno si accorge che Mercurio non rispetta la legge di gravitazione universale. È il panico. Mercurio, quel maledetto, va fuori posto di 43 secondi d’arco al secolo! Cioè tanto così:

.

Gli scienziati diventano matti se qualcuno non rispetta le loro leggi, quindi decidono che deve esistere un pianeta più vicino al Sole che disturbi l’orbita di Mercurio quel tanto che basta per far tornare i conti, un pianeta che non si veda, non si senta e, soprattutto, che non trasgredisca nessuna legge fisica. Il fatto che questo pianeta non esista è solo un dettaglio trascurabile e non impedisce alla comunità scientifica di dargli un nome: Vulcano.
Tutto sembra risolto e finalmente ci si può di nuovo occupare di cose più serie, come la propagazione della luce nell'etere. Ma purtroppo c’è un problema: Einstein. Un giorno Einstein si presenta a casa della comunità scientifica, suona il campanello e fa garbatamente notare che non è Mercurio che non conosce la fisica, ma è la fisica che va aggiornata. Tutti lo guardano come se fosse pazzo, e non solo per via dei capelli sparati in piedi e la lingua di fuori. Einstein però non si lascia intimidire e dimostra sotto il naso di tutti che la legge di gravitazione giusta non è questa


ma questa


e giura sulla sua collezione di baffi finti che tutti quei simboletti hanno pure senso.
Forse oggi non ci sono molti Einstein in circolazione e dunque dobbiamo tenerci la materia oscura. O forse non è questo il problema, forse le leggi fisiche sono come i record del mondo e a migliorarle si fa sempre più fatica. Chi lo sa? Magari la vera legge di gravitazione universale è qualcosa del genere

ALBERO I

DUE

Sempre che il mondo non finisca prima (ogni volta che dico questa cosa, sembra sempre meno una battuta), a partire dal 9 febbraio la parola “due”, oltre che un numero, indicherà anche una commedia teatrale. L’abbiamo scritta io e Luca Miniero in un momento di grande fiducia nel mondo (in particolare quella parte di mondo ricoperta dai mari) e, come dice il titolo stesso, parla di due, un uomo e una donna, Marco e Paola, rispettivamente. A lei piacerebbe tanto sposarsi ma alla fine non sa se vuole sposarsi, mentre lui farebbe anche a meno di sposarsi ma dice che vuole sposarsi. Insomma, la classica storia d’amore, con figli, cani, fantasmi, viaggi nel tempo, un letto Ikea e, naturalmente, Epicuro. Una storia d’amore senza filosofi greci non vale neanche la pena iniziarla.

Date e teatri
09/02: Dei Marsi di Avezzano (AQ)
10/02 - 12/02: Comunale di Caserta (CE)
15/02 - 16/02: Comunale di Teramo (TE)
17/02 - 19/02: Masini di Faenza (RA)
21/02 - 22/02: Circus Visioni di Pescara (PE)
23/02 - 26/02: Delle Muse di Ancona (AN)
01/03 - 02/03: Bellini di Montagnana (PD)
03/03 - 05/03: Il Celebrazioni di Bologna (BO)
07/03: Nuovo Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Brindisi (BR)
09/03 - 26/03: Ambra Jovinelli di Roma (RM)
27/03 - 28/03: Garibaldi Comunale di Figline Valdarno (FI)
30/03 - 01/04: Politeama Genovese di Genova (GE)
02/04: Del Popolo di Colle Di Val D'Elsa (SI)
04/04: Sociale di Cittadella (PD)
05/04: Mattarello di Arzignano (VI)
06/04: Auditorium A. Vivaldi di Jesolo (VE)
07/04 - 09/04: Alfieri di Torino (TO)
19/04 - 30/04: Diana di Napoli (NA)