Ogni tanto c'è qualcuno che vandalizza un'opera d’arte o un edificio storico per sensibilizzare l'opinione pubblica sul cambiamento climatico. Il cambiamento climatico, non so se mi spiego. C'è davvero ancora qualcuno che non ha mai sentito nominare il cambiamento climatico?
È un vandalismo innocuo, dicono i vandali. Non è che l'opera d'arte o l'edificio storico vengano davvero danneggiati, vengono solo temporaneamente deturpati con materiali facilmente rimovibili che non provocano nessun danno permanente, dicono sempre i vandali. C'è da fidarsi?
Supponiamo di sì. Supponiamo che tutti questi vandali presenti e futuri siano persone coscienziose e profonde conoscitrici di opere d'arte e materiali imbrattanti, dopotutto lo fanno per una giusta causa, quindi sono dei nostri e la nostra squadra non può fare cose stupide, giusto?
Bene. Questa pratica funziona? Sensibilizza?
Questo è un punto molto dibattuto. Ovviamente nessuno lo può sapere per certo e qualcosa mi dice che non lo sanno nemmeno i vandali in questione, a meno di non assumere che oltre a essere esperti di arte e materiali imbrattanti, siano anche in grado di prevedere il futuro.
L'unica cosa che posso dire è che, per le persone simili a me, i metodi più efficaci per sensibilizzarmi sono di altro tipo, come per esempio le argomentazioni razionali e i dati. Per quanto mi riguarda, queste performance mi fanno solo venire voglia di comprare una tonnellata di copertoni e bruciarli nel caminetto. Ma io sono io, magari c’è qualcuno con cui queste performance funzionano. Che ne so? Magari quando un negazionista del cambiamento climatico vede vandalizzare un’opera d’arte pensa: "caspita, ma allora mi sono sempre sbagliato! Non è vero che è tutto un complotto della lobby ebraica per costringerci a mangiare insetti!".
Ma al di là di tutto questo, che è soggettivo e dibattibile, una cosa che nessuno può negare è che la prima cosa che un gesto vandalico comunica in modo diretto e immediato, indipendentemente da quale sia il suo scopo indiretto e mediato, è che l'oggetto che viene vandalizzato è degno di essere distrutto. Poi, in un secondo momento, chi ha compiuto il gesto potrà spiegare con calma che si trattava di un'azione dimostrativa e che il vero messaggio non è quello immediatamente evidente che l'azione comunica, ma un altro: la critica delle politiche ambientali, la pace nel mondo, l'importanza di una dieta sana e equilibrata, tutto quello che si vuole, ma prima del messaggio indiretto che forse a qualcuno arriverà (chi lo sa?), arriva di sicuro e a tutti quello diretto: opere d'arte e monumenti storici sono degni di essere distrutti.
Spero che siamo tutti d'accordo che questo è un messaggio di merda, giusto?
Viviamo in un mondo pieno di opere umane inutili quando non dannose, obbrobri inguardabili, città costruite per lavorarci e morirci più che per viverci, paesaggi urbani che sembrano appena bombardati, per non parlare di quelli che vengono veramente bombardati, e ogni tanto, come fosse un miracolo, in questo contesto di orrore ordinario appare un'opera umana capace di parlare a tutti, persino ai vandali, altrimenti non si premurerebbero di distruggerla. In un mondo così, il messaggio "le opere d'arte sono degne di essere distrutte", vero o fittizio che sia, è un messaggio di merda.
È come se io mi procurassi la riproduzione di una pistola, cioè una pistola finta che in tutto e per tutto assomiglia a una pistola vera ma che in realtà non è in grado di sparare, e poi uscissi di casa e la puntassi contro i passanti fingendo di volerli uccidere. Molti scapperebbero, forse qualcuno cercherebbe di disarmarmi, è probabile che qualcuno mi picchierebbe. È comprensibile, il messaggio diretto che sto comunicando è "voglio ammazzarvi tutti". Quale sarà la reazione di queste persone quando dirò loro che in realtà la pistola è finta e che il mio gesto serviva per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla carenza di architettura antisismica in Italia? Dubito che le persone si tratterranno dal linciarmi, e questo perché il mio messaggio diretto è molto diretto (benché fittizio), mentre il messaggio indiretto è troppo indiretto (benché vero).