IL POSTO

Scusi, avrei questo posto.

Che posto?

Il suo posto.

Qui ci sono io.

Sì, mi scusi tanto, sarebbe mio.

Suo?

Sì.

Questa è proprio bella.

È la carrozza tre, giusto?

Sì, carrozza tre.

Benissimo. Posto ottantasei, carrozza tre. Ho la prenotazione, guardi.

E con questo?

È il mio posto.

Non vede che l’ho occupato?

Ma è mio.

No, è mio. È stato assegnato a me da molto tempo, ben prima che lei lo prenotasse.

Sul serio?

Da prima che lei nascesse.

Posso vedere la prenotazione?

Cosa sta insinuando?

Magari ha letto male.

Questo posto mi è stato promesso.

Promesso?

È il posto che il Signore ha promesso a me e al mio popolo migliaia di anni fa, durante la schiavitù in seconda classe. Forse lei non ne è al corrente, ma io sono l’eletto del Signore.

Ma lo ha prenotato o no?

Perché dovrei prenotare un posto che è mio?

Perfetto. Allora sentiamo cosa dice il controllore.

Quello che il controllore dice o non dice non ha nessuna importanza.

Cosa sta facendo?

Non vede? Costruisco un muro.