BRONZINO NON FA RIDERE

Quando si dice che una certa cosa è un’opera d’arte, non si sta dicendo niente sul suo valore estetico, si sta solo dicendo che è (rullo di tamburi) un’opera d’arte.


Ho visto il quadro di quel tizio, come si chiama? Quello che dipingeva con lo sfumino.

La Gioconda?

È un’opera d’arte.

Cosa pensavi che fosse? Un pannello isolante?

No, dico, è un’opera d’arte.

Spiegati meglio.

O-pe-ra-dar-te.


Molta gente usa l’espressione “opera d’arte” col significato di “bellissimo”. Io dico che questa gente deve smetterla. Se tutti usano le parole a casaccio, poi quelle parole finiscono nei dizionari, la lingua s’incasina e tutti diventiamo più stupidi.
Un’opera d’arte è un’opera principalmente espressiva. 
Ovviamente un po’ di espressività c’è in tutto, anche nel design di un water. Ma un water ha il suo senso principalmente in ciò a cui serve, mentre l’opera d’arte ce l’ha principalmente in ciò che esprime. Il fatto poi che il senso di un’opera d’arte possa coincidere con quello di un water è un altro discorso.
Cosa esprime un’opera d’arte?


Il ritratto di questa signora dice molte cose, per esempio che è ricca, aristocratica, pudica e intelligente. Tutte cose che la mettono in ottima luce. Anche a me piacerebbe essere ritratto così, magari con un vestito diverso. Ma queste cose non sono dette attraverso concetti, come potrebbe fare un saggio biografico, ma attraverso l’impressione che fanno il vestito, l’incarnato marmoreo, le dita affusolate, lo sguardo distaccato, eccetera. Chi guarda il quadro non viene didascalicamente informato sul carattere di questa persona, ma sente l’impressione che questo carattere fa. È un ritratto che mette in soggezione.
Le opere d’arte non esprimono concetti, altrimenti si chiamerebbero opere didattiche, ma impressioni, e questo non perché io voglia “porre limitui alla sconfinatua creativituà umana”, ma perché l’arte e la didattica sono due cose diverse, ed è molto comodo che le cose diverse abbiano nomi diversi.
Un quadro, un romanzo, una scultura sono belli se riescono a esprimere un’impressione, sono brutti se non esprimono niente, ma dire che sono opere d’arte è una cosa ovvia.
Anche questa è un’opera d’arte


Un’opera d’arte che fa schifo. L’abbiamo fatta io e mia moglie, e vorrebbe esprimere lo stupore dell’uomo primitivo (io) di fronte a un paio di mutande appena stirate.
Invece questa non è un’opera d’arte


Il che non significa che sia malriuscita, ma solo che non è (squilli di trombe) un’opera d’arte.


Ti piace il mio motorino nuovo?

Motorino?

Bello, eh? Cinque ruote piroettanti, sedile e schienale imbottiti, regolabile in altezza con pistone a gas.

È una sedia girevole.

Ah, non ti piace.

No, anzi. È una bellissima sedia.

Devo ancora capire come si accende.


Il Papa colpito dall’asteroide non è un’opera d’arte, perché è un’opera principalmente concettuale. Però non è nemmeno un’opera didattica. È un’opera che prende cose molto lontane fra loro (Papa, asteroide) e le riunisce in un’unica situazione paradossale, che stride con i concetti che di solito abbiamo di queste cose. Le opere di questo tipo hanno un nome, si chiamano battute (c’è proprio una parola per tutto).
Una battuta può essere divertente, quando l’accostamento è sorprendente e naturale allo stesso tempo, oppure non divertente, in tutti gli altri casi: naturale non sorprendente (asteroide-dinosauro), sorprendente non naturale (asteroide-parrucchiere), né sorprendente né naturale (asteroide-asteroide). Io, personalmente, trovo che le opere di Cattelan siano divertentissime.
Maurizio Cattelan fa ridere.