Contrariamente a quello che si dice, la xenofobia non è un’idea di destra. E nemmeno è un’idea di sinistra. Semplicemente non è un’idea, ma una pulsione. Una pulsione che hanno più o meno tutti, dal babbuino in su, come l’appetito o l’evacuare, solo che c’è chi la domina e chi invece se la fa addosso. Il nazista se la fa addosso.
Il nazista, prima ancora che una persona di destra o di sinistra, è un carattere umano. Si dice spesso che ogni persona è unica e irripetibile, che ogni essere umano è come un piccolo mondo a parte, che puoi frequentare qualcuno per anni senza mai arrivare a conoscerlo fino in fondo tanto è ricca, complessa e imprevedibile la personalità umana. Certo.
Queste cose si può pensarle a sei anni, quando non si è ancora entrati in contatto con un campione sufficientemente rappresentativo di persone, ma dopo che ci si è visti passare davanti agli occhi migliaia e migliaia di volte le stesse uniche e irripetibili persone qualsiasi, è facile rendersi conto che le persone al mondo non sono miliardi, ma cinque o sei, ciascuna ripetuta miliardi volte. La gente pensa di essere unica e irripetibile solo perché manovra corpi spazialmente distinti, perché ha ricordi personali diversi e perché, cosa fondamentale, le piacerebbe tanto esserlo, ma purtroppo non è sufficiente volere intensamente una cosa per averla, checché ne dicano gli sceneggiatori di Hollywood. La gente progetta il suo fine settimana sul lago di Garda, sceglie accuratamente l’albergo, compra un costume da bagno sufficientemente originale, prepara nei minimi dettagli la sua tanto agognata gita in pedalò con moglie e bambini e poi si ritrova sul posto con altre sette miliardi di persone, tutte con lo stesso costume da bagno e tutte convinte di essere uniche e irripetibili. La verità è che gli esseri umani sono come le automobili: pochi modelli identici costruiti in serie, uno dopo l’altro, ognuno col suo colore e i suoi optional.
Uno dei modelli umani più comuni e diffusi in tutto il mondo e che ha sempre avuto grande successo, oggi come al tempo degli egizi, è il nazista. Il nazista è la Cinquecento della specie umana. Pratico, semplice e senza il minimo senso del ridicolo, il nazista si distingue da tutti gli altri caratteri umani per le seguenti specifiche proprietà:
1) Non giudica le persone per quello che fanno o dicono, ma per la categoria a cui appartengono: ebrei strozzini, rumeni stupratori, africani selvaggi, napoletani camorristi, poliziotti fascisti, politici corrotti, impiegati fannulloni, juventini ladri e così via, tutte categorie che il nazista trova già pronte alla nascita, amorevolmente preconfezionate milioni di anni prima da qualche ominide premuroso, e che lui si limita a prendere così come sono e ad appiccicare addosso alla gente in base a quelle tre o quattro caratteristiche che combaciano: accento, vestiti, colori sociali e poco altro. Per il nazista i nazisti sono quelli con la testa rasata e i tatuaggi, non quelli che si comportano da nazisti.
2) Vorrebbe che tutti fossero come lui. Il sogno del nazista è un mondo dove tutte le cose che non gli piacciono fossero vietate per legge, cioè un mondo dove tutti avessero la stessa faccia e parlassero all’unisono con la stessa voce dicendo sempre la stessa cosa. Ma quello che il nazista non sa è che sta già vivendo nel mondo dei suoi sogni e che la maggior parte delle persone che odia sono in realtà nazisti tali e quali a lui, peccato che sia troppo nazista per rendersene conto: si lascia distrarre dal colore e dagli optional e non vede che la macchina sotto è sempre una Cinquecento.
3) Ma la cosa che più di tutte salta all’occhio è che il nazista non ha idee, ma solo ideali: ideali razziali, ideali patriottici, ideali culturali, ideali religiosi, ideali musicali, ideali calcistici e tanti, tantissimi valori da difendere. Viene al mondo in un posto qualsiasi e ripete tutto quello che la gente qualsiasi di quel posto dice e fa, cioè perlopiù stupidaggini, si identifica con quelle stupidaggini e poi passa la vita a difendere le stupidaggini del suo tipico posto qualsiasi, che è quello che fanno anche tutti gli altri in tutto il mondo, solo che le stupidaggini degli altri le chiama stupidaggini, mentre le sue le chiama ideali.
Il nazista è il carattere umano più comune e diffuso, anche se non sempre ha la possibilità di emergere in modo così spettacolare e compiuto come nella Germania della seconda guerra mondiale. Al giorno d’oggi va molto di moda nell’Italia del Nord, la cosiddetta Nazistania.
Il nazista, prima ancora che una persona di destra o di sinistra, è un carattere umano. Si dice spesso che ogni persona è unica e irripetibile, che ogni essere umano è come un piccolo mondo a parte, che puoi frequentare qualcuno per anni senza mai arrivare a conoscerlo fino in fondo tanto è ricca, complessa e imprevedibile la personalità umana. Certo.
Queste cose si può pensarle a sei anni, quando non si è ancora entrati in contatto con un campione sufficientemente rappresentativo di persone, ma dopo che ci si è visti passare davanti agli occhi migliaia e migliaia di volte le stesse uniche e irripetibili persone qualsiasi, è facile rendersi conto che le persone al mondo non sono miliardi, ma cinque o sei, ciascuna ripetuta miliardi volte. La gente pensa di essere unica e irripetibile solo perché manovra corpi spazialmente distinti, perché ha ricordi personali diversi e perché, cosa fondamentale, le piacerebbe tanto esserlo, ma purtroppo non è sufficiente volere intensamente una cosa per averla, checché ne dicano gli sceneggiatori di Hollywood. La gente progetta il suo fine settimana sul lago di Garda, sceglie accuratamente l’albergo, compra un costume da bagno sufficientemente originale, prepara nei minimi dettagli la sua tanto agognata gita in pedalò con moglie e bambini e poi si ritrova sul posto con altre sette miliardi di persone, tutte con lo stesso costume da bagno e tutte convinte di essere uniche e irripetibili. La verità è che gli esseri umani sono come le automobili: pochi modelli identici costruiti in serie, uno dopo l’altro, ognuno col suo colore e i suoi optional.
Uno dei modelli umani più comuni e diffusi in tutto il mondo e che ha sempre avuto grande successo, oggi come al tempo degli egizi, è il nazista. Il nazista è la Cinquecento della specie umana. Pratico, semplice e senza il minimo senso del ridicolo, il nazista si distingue da tutti gli altri caratteri umani per le seguenti specifiche proprietà:
1) Non giudica le persone per quello che fanno o dicono, ma per la categoria a cui appartengono: ebrei strozzini, rumeni stupratori, africani selvaggi, napoletani camorristi, poliziotti fascisti, politici corrotti, impiegati fannulloni, juventini ladri e così via, tutte categorie che il nazista trova già pronte alla nascita, amorevolmente preconfezionate milioni di anni prima da qualche ominide premuroso, e che lui si limita a prendere così come sono e ad appiccicare addosso alla gente in base a quelle tre o quattro caratteristiche che combaciano: accento, vestiti, colori sociali e poco altro. Per il nazista i nazisti sono quelli con la testa rasata e i tatuaggi, non quelli che si comportano da nazisti.
2) Vorrebbe che tutti fossero come lui. Il sogno del nazista è un mondo dove tutte le cose che non gli piacciono fossero vietate per legge, cioè un mondo dove tutti avessero la stessa faccia e parlassero all’unisono con la stessa voce dicendo sempre la stessa cosa. Ma quello che il nazista non sa è che sta già vivendo nel mondo dei suoi sogni e che la maggior parte delle persone che odia sono in realtà nazisti tali e quali a lui, peccato che sia troppo nazista per rendersene conto: si lascia distrarre dal colore e dagli optional e non vede che la macchina sotto è sempre una Cinquecento.
3) Ma la cosa che più di tutte salta all’occhio è che il nazista non ha idee, ma solo ideali: ideali razziali, ideali patriottici, ideali culturali, ideali religiosi, ideali musicali, ideali calcistici e tanti, tantissimi valori da difendere. Viene al mondo in un posto qualsiasi e ripete tutto quello che la gente qualsiasi di quel posto dice e fa, cioè perlopiù stupidaggini, si identifica con quelle stupidaggini e poi passa la vita a difendere le stupidaggini del suo tipico posto qualsiasi, che è quello che fanno anche tutti gli altri in tutto il mondo, solo che le stupidaggini degli altri le chiama stupidaggini, mentre le sue le chiama ideali.
Il nazista è il carattere umano più comune e diffuso, anche se non sempre ha la possibilità di emergere in modo così spettacolare e compiuto come nella Germania della seconda guerra mondiale. Al giorno d’oggi va molto di moda nell’Italia del Nord, la cosiddetta Nazistania.