TRAILER DI POLCHINSKI!

In attesa del prosieguo di Preti (che non so se ci sarà mai, ma ogni occasione è buona per usare la parola "prosieguo"), ecco il trailer di Polchinski! Dove il punto esclamativo sta a indicare il mio grande entusiasmo.
È la storia di un uomo con i baffi che aspetta il momento di andarsene. In pratica un'autobiografia, tranne che per la cosa dei baffi.


Le voci, come in Preti, saranno di Fabrizio Odetto e Guglielmo Favilla, che nella foto qui sotto vediamo intenti nella lettura della parola "prosieguo".

INTERVISTA CON L'ESSERE UMANO

Buongiorno. Può dire ai nostri spettatori di Rigel 4 dove si trova il suo pianeta?

Lo dica lei, visto che mi avete prelevato mentre stavo in bagno. Non mi sono nemmeno fatto il bidè.

Questo è umorismo terrestre?

No.

Ok. Mi faccia un segno quando è umorismo.

Non ho idea di dove si trovi il mio pianeta. A scuola non facciamo molta astronomia.

E cosa fate?

Religione. Se vuole le dico dove si trova Dio?

Volentieri, grazie.

È dentro di te.

LEVAMELOOO!!!

È immateriale e invisibile.

Ah ok, meno male. Che sistema politico avete?

Ce ne sono tanti, ma si chiamano tutti "democrazia".

Interessante. E, dica, come funziona questa demopatia?

Democrazia.

Come funziona?

Allora, c'è una destra e una sinistra e la gente vota quello che preferisce.

Destra e sinistra di cosa?

Di niente.

Ah.

Le spiego. La destra vuole limitare le libertà civili, mentre la sinistra vuole limitare le libertà economiche. Poi uno sceglie.

Questo è umorismo!

No no, è la verità. Sulla Terra abbiamo una grande tradizione nel limitare la libertà altrui.

Continui.

Niente, credo che siccome uno non riesce a essere soddisfatto della sua vita, allora si consola rompendo le palle agli altri.

Non potrebbe consolarsi in un altro modo?

Per esempio?

Per mezzo di numerose e frequenti copule.

Non è così semplice.

Ora mi dica del calcio.

Cosa vuole sapere?

Perché passate tutte quelle ore a parlare di una sfera di cuoio?

È il modo terrestre di discutere di ontologia, etica e altre fondamentali questioni filosofiche.

Mm, strano...

Questo era umorismo.

Ah, ah, ah.

Senza virgole.

Ah ah ah.

Meglio.

VERITÀ E ILLUSIONE

Che t’ha detto il dottore?

Ha detto che non ho niente.

Bene.

Neanche un po’ di cervicale. Di solito un po’ di cervicale non la si nega a nessuno.

Meglio così, no?

Sono così sano che mi ha proposto di mettere i miei esami sulla homepage dell’ospedale.

Davvero?

Giuro.

Anche la colonscopia?

Navigabile.

È pur sempre visibilità.

Dice che è tutto nella mia testa. Sono come il malato immaginario di quella commedia di Molière, hai presente?

“Il malato immaginario”.

Proprio quella. In pratica sono matto.

Ascolta, io ho a che fare con gente di tutti i tipi e ti assicuro che i matti non sono come te.

Lo dici solo per farmi piacere.

I matti sragionano, fanno cose assurde come evitare le fughe delle piastrelle o cercare il proprio nome con Google, e soprattutto parlano da soli.

Magari lo faccio anch’io.

Tu?

Per dire.

Io non ti ho mai visto parlare da solo.

Magari lo sto facendo adesso.

Non ti seguo.

Quello che voglio dire è che, magari, adesso mi sto solo immaginando di parlare con te e invece sono qui da solo a parlare con una sedia vuota.

Stai dicendo che non esisto?

È solo un’ipotesi.

Senti, io sono Ganesh. Distinguere la verità dall’illusione è uno dei miei superpoteri.

Sì sì, lo so...

Là fuori ci sono più di un miliardo di persone che credono in me, gente che tutte le mattine si alza, fa le sue abluzioni e poi mi rivolge qualche parola carina. Secondo te sono tutti matti?

Non dico questo.

Parlare con le divinità non rientra nei casi di follia. Okay?

Okay.

Con me caschi male.

Okay, scusa.

PENE

Pare che sulla Terra sia consuetudine andare molto fieri delle dimensioni del proprio pene; non del naso, degli alluci o, che so, del cervello, no, del pene. E non stiamo parlando di differenze di ordini di grandezza fra l’avercelo piccolo o l’avercelo grande, ma di dimensioni che si aggirano sempre intorno ai 15 cm (± 10), eppure basta un centimetro in più per sentirsi i padroni del mondo e un centimetro in meno per iniziare a raccontare che quello che conta non è la lunghezza ma la durata, il diametro, la luminosità o vai a sapere cos’altro, comunque una qualche caratteristica alternativa che l’interessato, guarda caso, ha. Ma nonostante questo grande orgoglio, tutti tengono il proprio pene accuratamente nascosto dentro le mutande invece che metterselo all’occhiello. Non so perché.
Questo per quanto riguarda gli uomini maschi, invece gli uomini femmina, essendo sprovvisti della suddetta propaggine, si vantano delle dimensioni del figlio. Quando infatti un uomo femmina partorisce un figlio, subito si premura di comunicarne le dimensioni e il peso a tutti i conoscenti, i quali dovranno fare finta di essere stupiti.
– È nato Marco! 3,7 kg, 48 cm.
– Fantastico! A riposo o in erezione?

Il resto l'ho scritto qui.

IL NUOVO LAVORO