INTERVISTA FRA ME E ME

Com’è nata in lei la passione per le animazioni?

Può darmi dell’io, se vuole.

Volentieri, com’è nata in me la passione per le animazioni?

Sono l’unico modo che ho per realizzare i miei soggetti, per il resto sono una vera e propria penitenza: ore e ore seduto in poltrona a disegnare, ascoltare la musica e sorseggiare vino d’annata. È spossante.

Perché non provo con i film con gli attori in carne e ossa?

Ci ho provato, ma dopo un po’ mi ritrovo sempre da solo. Non so perché, eppure sono molto cortese quando schiaffeggio le persone. Ho provato anche a recitare.

Sì, lo so.

Ma la persona che appariva in video non corrispondeva all’idea che ho di me. Evidentemente la videocamera non riesce a cogliere il mio charme.

Dico qualcosa dei miei cortometraggi.

D’accordo. Qualcosa di mai visto racconta la storia di due alieni ridicoli che arrivano sulla Terra alla ricerca di qualcosa di interessante, ma non trovano niente. Fondamentalmente parla di quanto è brutto il mondo. Nel Giorno del jujitsu c’è un prete che fa a cazzotti col diavolo e parla di quanto è brutto il mondo. Invece Il pianeta perfetto parla di un mondo bellissimo che è esattamente l’opposto del nostro.
Al momento sto preparando un quarto cortometraggio dove forse tratterò il tema di quanto è brutto il mondo.

Come mai impiego così tanto tempo per delle animazioni di cinque minuti quando c’è gente che sforna un film di due ore all’anno?

Mancanza di fondi, ovviamente. Secondo me lo Stato non finanzia abbastanza i giovani registi quarantenni, e se uno non conosce le persone giuste, le ruote da ungere, i cani da abbaiare e non mordere, è impossibile accedere alle poche risorse disponibili. Io per esempio sono costretto a fare tutto da solo: scrivo una storia che interessa solo a me, disegno il corto completamente a modo mio e lo distribuisco nei festival a mio solo e unico beneficio, e tutto questo senza neanche un euro dallo Stato. Non è vergognoso?

È come uno che si compra la macchina con i suoi soldi.

È vergognoso.

Come giudico i miei cortometraggi?

Penso che al momento siano fra i migliori film italiani in circolazione.

Sul serio?

Sì, e questo nonostante non siano un gran che.

Per caso mi sto prendendo in giro?

No, è che ultimamente il tipico film italiano è solo televisione su pellicola.

È esattamente quello che penso anch’io.

I personaggi non sono personaggi.

Esatto.

Sono persone truccate che fingono di essere qualcun altro. È una cosa che si potrebbe sopportare se ci fosse un intento comico, ma c’è più comicità in un’eruzione cutanea che in un film italiano. Prendi i Monty Python, levagli tutta la comicità e ottieni il tipico film italiano.

Non è che sto esagerando?

Okay, prendi Happy Days e levagli tutta la comicità.

C’è qualcos’altro che mi voglio chiedere?

No.