ABRAMO NEL MIRINO DEL SIGNORE

Abramo era uno che non perdeva mai il controllo. Nessuno ricordava di averlo mai visto sudare. Qualsiasi cosa facesse, Abramo non sudava mai, squartava buoi e agnelli con la stessa tranquillità di uno che sbuccia un mandarino.
Una sera il Signore decise di fargli uno scherzo. Mentre Abramo stava marchiando a fuoco alcuni schiavi appena nati, il Signore lo chiamò.


Abramo, Abramo!

Eccomi.

Prendi tuo figlio Isacco, il tuo unico figlio che ami, e offrilo in olocausto su un monte che io ti indicherò.

Okay.


Il giorno dopo, Abramo si alzò di buon mattino, caricò la legna per l’olocausto sull’asino e partì con due servi e il figlio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.


Dove stiamo andando, papà?

Andiamo a fare un olocausto.

Fantastico! E dov’è l'agnello?

A questo pensiamo dopo.


Dopo tre giorni di viaggio Abramo alzò gli occhi e da lontano vide il luogo indicato dal Signore. Lo riconobbe perché c’era un cartello con scritto “luogo indicato dal Signore”. Allora Abramo disse ai suoi servi:


Fermatevi qui con l’asino. Io e il ragazzo andremo fin lassù a fare l’olocausto. Tu, Isacco, prendi la legna.

Tutta quanta!?

Sì.

Ma non può portarla l’asino?

È stanco.

Davvero?

Chiediglielo.

Cosa?

Chiedi all’asino se è stanco.

Asino...

Si chiama, Acbor.

Acbor, sei stanco?

Siii-hi-hi!


Tutti si voltarono verso Abramo: si copriva la bocca con una mano e faceva il verso dell’asino. Nessuno ebbe il coraggio di smascherarlo.
Abramo montò in groppa al figlio e con sicure nerbate lo guidò in cima al monte. Giunti al luogo che Dio aveva indicato, Abramo costruì un altare e ordinò al figlio di preparare la legna e il fuoco.


Padre mio!

Eccomi.

Ho preparato la legna e il fuoco, ma dov’è l'agnello?

Arriva, arriva...

Papà.

Che c’è ancora?

Perché mi stai legando?

Per sicurezza.


Abramo depose Isacco, il suo unico figlio che amava, sopra la legna, poi stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma a quel punto l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse:


Abramo, Abramo!

Eccomi.

Lascia andare tuo figlio! Era uno scherzo.

Ma ho quasi finito.

Prendi l’ariete che è lì nel cespuglio.


Terminato l’olocausto, Abramo tornò dai suoi servi e insieme si misero in cammino verso Bersabea, dove Abramo abitava con Sara, sua moglie. Giunto a casa, Sara gli corse incontro.


Non c’era anche Isacco con te? 

Certo.

E dov'è?

È qui davanti ai tuoi occhi, non riconosci più tuo figlio?

Abramo...

Cosa?

Questo è un ariete.

No, è Isacco.

Ti dico che è un ariete.

Chiediglielo.