DIABELLI È UNA SCHIAPPA

Una cosa che ho capito di questo pianeta è che la gente si sente più a suo agio con te quando le cose ti vanno male, invece che quando ti vanno bene. Quando sei messo male la gente è spontanea, desiderosa di sentirti raccontare tutta la tua vita nei dettagli più dolorosi (per te) e a volte arriva persino a offrirti da bere. Se invece c'è solo il sospetto che qualcosa ti stia andando bene, si irrigidisce, inizia a vederti come una minaccia e sotto sotto spera che ti capiti qualcosa di brutto. Non dev’essere bello. Grazie a dio a me le cose ora non vanno particolarmente bene, ma se in futuro dovessero migliorare? L’idea mi fa paura. Se in futuro tutto dovesse andarmi bene? O, peggio, di bene in meglio? Per sicurezza ho smesso di comprare biglietti della lotteria.
È facile capire quanto doveva essere deprimente la vita di un Beethoven, tanto per dire un nome. Ora tutti dicono che Beethoven è un grande compositore eccetera, ma in realtà tutti muoiono dalla voglia di dire che è una schiappa. Nessuno ha il coraggio di dirlo perché si coprirebbe di ridicolo, ma se solo ci fosse qualcuno un po’ autorevole che iniziasse a parlarne male, allora tutti gli andrebbero dietro, tutti potrebbero finalmente dire che Beethoven non vale niente, che loro l’avevano sempre detto, che è molto meglio Rino Gaetano e tutta quella merda. Invece la gente può al massimo cercare un po’ di sollievo pensando che dopotutto Beethoven è morto, lo stronzo, morto e pure sordo, ma non funziona. Primo perché prima o poi tutti quanti dobbiamo morire, secondo perché resta sempre il dubbio che un giorno o l’altro gli scienziati troveranno un modo per far tornare in vita la gente del passato e, se questo dovesse succedere, è molto probabile che Beethoven avrà la precedenza su Franco Trombetta o Michele Sbadoglio. Allora l’unica consolazione possibile è prendersela con Anton Diabelli.
Un giorno Diabelli compone un valzer. La sua idea è di proporlo ai compositori più bravi del mondo, fargli fare delle variazioni e diventare ricco. È un valzer abbastanza orecchiabile. Lo spedisce a tutti i compositori che conosce, ma nessuno di loro lo considera. Nessuno a parte Beethoven. Per qualche motivo Beethoven prende la cosa molto sul serio e dopo quattro anni di lavoro compone trentatrè variazioni sul tema di Diabelli. Il risultato è ovviamente fenomenale, ma c’è anche una buona notizia e la buona notizia è che queste variazioni iniziano con il valzer di Diabelli e di questo valzer si può dire, si può ridire, si può gioiosamente urlare a tutto il mondo che fa schifo!
In realtà non è vero che fa schifo, ma questo non è importante, la cosa importante è che lo si possa dire. Diabelli è una valvola di sfogo, tutto quello che la gente vorrebbe dire di Beethoven lo può dire di Diabelli: “ennesimo capolavoro di Beethoven su un valzer da birreria di Anton Diabelli”, “Beethoven si supera, peccato per quell’obbrobrio di valzer”, “Beethoven sarà anche un genio, ma Diabelli è decisamente una schiappa”.
Altre cose che ho capito e che possono evitare un sacco di noie sono: il vino buono non sa di vino, se vai al cinema per limonare non andarci da solo, non riuscire a respirare è un problema ma per poco.