ARTE CONTEMPORANEA E SUA INTERPRETAZIONE

Premesso che sono un totale ignorante di arte contemporanea, l'arte mi piace molto, in particolare quella contemporanea. Cioè, mi spiego, l'arte antica, quando mi piace, mi piace molto di più dell'arte contemporanea, di cui non capisco assolutamente niente, ma l'arte contemporanea è, non so come dire, più divertente. Per me i musei di arte contemporanea sono un po' come i luna park quand'ero piccolo. Invece l'arte antica è faticosa. Un quadro del Cinquecento mi piace solo quando riesco a capirlo, invece un'opera d'arte contemporanea mi piace anche quando non la capisco. Anzi, è proprio il non capirla che la rende interessante. Credo sia per questo che, quando qualcuno cerca di spiegarmi la cosiddetta visione dell'autore, perdo immediatamente interesse, l'opera diventa la banale trasposizione materiale di un concetto, e a me i concetti non interessano, a me interessa l'arte.
Per questo motivo cerco di informarmi il meno possibile sugli artisti della nostra epoca, cosa che mi riesce abbastanza bene, e appena posso corro in qualche museo di arte contemporanea a cogliere i frutti della mia ignoranza. Per esempio, qualche giorno fa sono andato al Mambo di Bologna e devo dire che mi è piaciuto tantissimo.
Questa è una delle prime opere che s'incontrano appena entrati


Un'installazione imponente che sembra invitarti a entrare, ma allo stesso tempo ti minaccia, perché l'entrata, lo stretto cunicolo attraverso cui bisognerebbe passare, ricorda l'ingresso di un loculo, pronto a richiudersi al tuo passaggio, con quella chiave rossa che probabilmente simboleggia il sangue e dunque la caducità umana.
Uno potrebbe obiettare "ma non avevi detto che spiegare l'opera significa banalizzarla?", sì, è vero, ma solo se sai di cosa stai parlando. In caso contrario provare a indovinare fa parte del gioco, come la Settimana Enigmistica.
Un'altra opera che mi è piaciuta molto è questa 


Vernice su intonaco. In genere non amo i quadri con le scritte, ma questo, nella sua semplicità, ha qualcosa di così profondamente vero che toglie quasi il fiato. "Sono qui", è vero, ma qui dove? Destabilizzante.
Sarà che ho una predilezione per ciò che è assente piuttosto che per ciò che è mostrato, ma ho apprezzato molto anche questa 


Credo rappresenti una sedia.
Non ho invece nessuna ipotesi plausibile su come interpretare questa meravigliosa scultura


Rappresenta forse la rinuncia ad ascoltare? L'isolamento individualista della nostra epoca? La supremazia del suono sull'immagine? L'esatto contrario di quello che ho appena detto? Bellissima.
E che dire di questa?


Uno sguardo freddo, quasi metafisico, sulla costante condizione di precarietà che da sempre caratterizza l'essere umano. Quando sono ripassato nello stesso punto, l'opera non c'era più. Geniale.
Ma non mancano le opere più tradizionali, come questa


che in qualche modo ricorda Burri, o questa


assai enigmatica, o questa


una figura umana ridotta alla sua cruda e angosciante inconsistenza, un'opera di grande impatto emotivo che l'artista, quasi a voler rimarcare il nulla che avvolge la nostra esistenza, non ha esitato a dipingere direttamente sulla porta del bagno.
Questa invece è un classico


Ho già visto quest'opera in tanti altri musei e ogni volta mi colpisce sempre. Per esempio questa è la versione che si trova al Museion di Bolzano


Non so se sia sempre dello stesso artista o di qualcun altro, non ha importanza, io fruisco quest'opera così com'è: potente, ossessiva, quasi folle.
Ma se proprio potessi scegliere un'opera da portarmi a casa, sceglierei senza dubbio questa


Meravigliosa, vero?
Non so cosa voglia dire, di certo non "Ontani".