COSE DA SAPERE SUGLI ITALIANI

Fare un viaggio in Italia è sempre una buona idea. L’Italia è un paese pieno di arte


Storia


e bellissimi paesaggi


ma soprattutto arte e Storia, i bei paesaggi ce li hanno un po’ tutti.

Si pensi che l’Italia è il paese al mondo con più siti UNESCO: cinquantotto, dieci in più della Francia. Per non parlare delle gelaterie. Ma per quanto l’Italia possa essere meravigliosa, prima di andarci è bene sapere alcune cose sui suoi abitanti, in modo da evitare spiacevoli fraintendimenti e godersi appieno le proprie vacanze.

Per sapere quali sono le cose più frequenti che il mondo si chiede a proposito degli italiani, basta guardare i suggerimenti di Google.


Allora, vediamo un po':

Are italians latinos?
No.

Are italians friendly?
No.

Are italians short?
Sì.

Are italian wolves dangerous?
Sì.

Are italians universities hard?
No.

Are italians and french similar?
No!

Are italians nice?
No, ma più dei francesi.

Are italians romans?
Alcuni.

Are italians religious?
Ottima domanda. Si potrebbe rispondere semplicemente sì, ma “sì” non rende abbastanza bene l’idea. Per capire quanto gli italiani siano religiosi in una scala da 1 a disturbo ossessivo-compulsivo, si considerino i seguenti fatti:

Uno.
A Torino è conservato un lenzuolo che, dicono, è stato usato duemila anni fa per avvolgere il cadavere del figlio di Dio, non di una qualche divinità minore tipo Mosè, San Giuseppe o lo Spirito Santo (qualsiasi cosa sia), no: Gesù Cristo in persona, Dio Jr.

Due.
A Roma abita il rappresentante ufficiale di Dio nella nostra Galassia: il signor Jorge Mario Bergoglio. Quali altre città del mondo si possono vantare di avere il sostituto di Dio fra i suoi residenti? 19? 8? 3? Te lo dico io quante: 0. Zeta, E, Erre, O.

Tre.
A Napoli, un paio di volte all'anno, la gente si raduna in una chiesa per assistere alla liquefazione di un campione del sangue di un certo Gennaro, il personaggio di un raccontino di fiction scritto secoli fa per la formazione morale del giovane, conservato in un’ampolla sigillata (il sangue, non il giovane) che nessuno è autorizzato ad aprire, analizzare e verificare se sia veramente sangue o, per dire, colatura di alici.

Ma questa non è l’unica religione che gli italiani hanno e non è nemmeno la più importante. La vera religione degli italiani è il cibo. Non per niente l’Italia è il paese dove si mangia meglio al mondo, forse solo dopo il Giappone, la Cina, la Thailandia, l’India, la Corea del Sud e il Vietnam. 7° posto su 195 Stati è un ottimo risultato. E dopo il Portogallo. 8° posto.
Forse anche dopo il Messico ma non è questo il punto, il punto è che in Italia il cibo è una religione.

Per esempio, prendiamo il famoso cappuccino: caffè e latte in una tazza grande con la schiuma, da non confondere con il tristissimo café au lait francese: caffè e latte in una tazza grande senza schiuma, orribile. Noi italiani siamo grandi amanti del cappuccino e siamo convinti di saperlo fare solo noi in tutto il mondo (caffè, latte, tazza grande, schiuma. Solo noi). Ogni mattina milioni di italiani fanno colazione con questa prelibata bevanda, magari accompagnandola con un tipico dolce italiano: un croissant, una brioche, un krapfen. È un’usanza molto piacevole, ma attenzione: per quanto il cappuccino sia delizioso, un vero italiano lo beve solo a colazione. Berlo dopo pranzo è considerato da selvaggi. Non che sia proibito, ci mancherebbe, in Italia puoi fare tutto quello che vuoi purché paghi, ma se bevi un cappuccino dopo pranzo sappi che ogni italiano nei paraggi ti guarderà male e dentro di sé penserà “tornatene a casa tua, maledetto selvaggio!”. Qualcuno lo penserà anche se non bevi niente, basta che tu sia straniero. Agli italiani non piace che qualcuno si permetta di avere abitudini e gusti diversi dai loro, è considerato scortese.
Però il caffè macchiato è consentito: caffè e latte in una tazza piccola con la schiuma. Quindi, se proprio vuoi prendere un cappuccino dopo pranzo, puoi chiedere due caffè macchiati e mischiarli insieme in una tazza grande, nessuno avrà niente da ridire.

Altre cose proibite sono il ketchup sugli spaghetti, il panettone a giugno, la carbonara con i würstel, il parmigiano sulle cozze, il tiramisù con la panna, l’ananas sulla pizza. Curioso, no? Prosciutto e melone: sì; pizza e ananas: no. Per tutti questi divieti non c’è un motivo razionale, è solo una questione puramente religiosa: come i musulmani che non mangiano i panini col prosciutto e i Mon Chéri.

Ma c’è un’altra cosa sacra che gli italiani mettono sopra a Dio e persino sopra al cibo.
Il calcio, ok, ma c’è ancora un’altra cosa che gli italiani mettono sopra a Dio e al cibo: il mare.

1° Calcio
2° Mare
3° Cibo
4° Dio

"Quarto dio" non suona molto bene, ma lasciamo stare. Gli italiani sono completamente fissati con il mare, appena se ne devono privare un attimo, anche solo per andare a fare la spesa, iniziano subito a lamentarsi dell’assenza del mare: “ma quanto è triste questo supermercato senza il mare?”, “ma voi commessi come fate senza il mare?”, “in che scaffale lo tenete il mare?” e così via. Gli italiani che invece non hanno la fortuna di avere il mare vicino a casa, appena hanno un pomeriggio libero, caricano subito sulla macchina valigie, materassini gonfiabili e figli e si precipitano nei pressi del più vicino specchio d’acqua a disposizione; se proprio non è il mare, va bene anche un lago, un fiume, un canale scaricatore, qualsiasi cosa con l’acqua. Questo il risultato


È bene avvisare l’incauto turista che purtroppo in Italia il mare non è così


così


O anche solo così


Ma così


Quando gli italiani dicono “vacanze al mare”, non intendono davvero “vacanze al mare”, intendono “vacanze stipati in mezzo a una folla seminuda piena di bambini ululanti nei pressi di una massa d’acqua torbida e molto probabilmente contaminata da escrezioni umane”.

Bene, sulla questione della religiosità italiana mi pare di avere detto più o meno tutto.
Proseguiamo.

Are italians smart?
No.