IL MITO DELLA CASALINGA

La casalinga è un lavoro faticosissimo e incredibilmente frustrante. Non riesco a immaginare niente di più frustrante della casalinga, a parte fare il pasticcere avendo come unico ingrediente la merda.
La battaglia contro la sporcizia è persa in partenza, è scritto in tutti i libri di termodinamica: ∆S ≥ 0, dove S sta per Sporcizia. C’è una sproporzione patetica fra la fatica che ci vuole a togliere la polvere, il calcare e l’unto e la disinvoltura con cui queste cose si rigenerano. Perché si rigenerano sempre, puoi starne certo, e ogni volta la sporcizia è un ∆S in più della volta prima: la polvere s’infila in fessure sempre meno raggiungibili, il calcare s’installa in anfratti sempre più stretti, l’unto penetra sempre più a fondo e pian piano si diffonde ovunque, fin dentro l’anima. La casalinga è un lavoro che ti unge dentro, là dove nessuno straccio potrà mai essere passato.
Ma non è solo questo. Fare la casalinga è un lavoro misconosciuto. Si ricordano grandi filosofi, grandi architetti, grandi musicisti, ma nessuno ricorda grandi casalinghe. Nessuno è passato alla storia per avere inventato una particolare tecnica per lucidare l’acciaio o per avere scoperto l’asciugatura senza aloni. È un lavoro che serve solo a permettere ad altri di vivere nel pulito, ma che non dà nessun contributo duraturo all’umanità.
Ogni casalinga sa quanto sia deprimente vedere uno che va allegramente a fare pipì nel bagno appena pulito, quanta angoscia provochi il rumore di quello scroscio dietro la porta: a che distanza la starà facendo? avrà alzato la ciambella? riuscirà a non pisciare sul muro? Il sogno sarebbe transennare la casa appena finite le pulizie, sigillare tutto col nastro della Polizia Giudiziaria e non farci entrare più nessuno, mai più. Ma non si può. Le cose pulite servono per essere sporcate, e il lavoro non è mai finito. Bisogna rifare da capo le stesse cose ogni volta, sempre nello stesso modo, per l’eternità. Sembra la condanna di Sisifo.
Se per qualche disgraziato motivo uno finisce col fare la casalinga, uomo o donna che sia, allora farà bene a mettere in pratica alcuni piccoli accorgimenti per rendere il suo supplizio meno gravoso. Se proprio bisogna passare l’eternità a spingere una pietra su per una montagna, almeno che si scelga una pietra piccola e una montagna poco ripida.
Ecco i miei suggerimenti:

a) Scegliere una casa piccola, al massimo settanta-ottanta metri quadri, con poche stanze e arredate in modo essenziale, così da poter passare l’aspirapolvere comodamente.

b) Togliersi sempre le scarpe prima di entrare in casa, come fanno i giapponesi. Questo permetterà di lavare i pavimenti non più di una volta ogni due settimane. Naturalmente gli ospiti vanno costretti a mettersi le ciabatte, a parte quelli con cui non si ha abbastanza confidenza.

c) Non far entrare mai nessuno con cui non si abbia abbastanza confidenza.

d) Fare la pipì seduti, sopratutto le donne. Serve per non sgocciolare fuori.

e) Fare la cacca solo dopo avere accuratamente ricoperto l’interno del water di carta igienica. E ovviamente seduti.

f) Non fare figli, questo è importantissimo. Ogni figlio che fai sono circa novanta chili di merda da rimuovere (ho fatto il conto), centotrenta litri di piscia, quindici litri di vomito, centottanta chili di frammenti e cocci vari, per non parlare delle tonnellate di caccole che troverai appiccicate nei posti più stravaganti. Lo so che fare un figlio è un po’ come prendere la patente, prima o poi va fatto, ma se vuoi conservare del tempo per leggere Proust, resisti.

g) Per lo stesso motivo niente cani, gatti, cocorite o qualsiasi altro essere vivente dotato di ano.

e) Montare lavandini senza spigoli ad angolo retto. Diventano subito un deposito di sporcizia, difficilmente raggiungibile e comunque mai pulibile al cento percento, nonostante il notevole spargimento di anticalcare e bestemmie.

h) Evitare a ogni costo il gres porcellanato. È molto bello a vedersi quando è nuovo, ma si sporca con una facilità che ha qualcosa di soprannaturale. Qualsiasi cosa ci finisca sopra lo macchia, anche il detersivo.

i) Niente tappeti, tappetini o tende. Meno roba c’è da lavare, meglio è.

l) Non stirare mai. Tanto dopo mezz’ora non si vede la differenza.

m) Appena possibile prendere un domestico.