NEL REGNO DEGLI ANIMALI

Uno dei motivi per cui mi piace andare in montagna è che si vedono animali che di solito si incontrano solo nel piatto. Come le mucche,


le pecore,


 o i maiali.


Mi viene l’acquolina solo a guardarli. Se poi si è fortunati si possono incontrare anche veri e propri animali selvatici allo stato brado, come le formiche.


Ma l’animale in assoluto più strano di tutti è sicuramente l’homo merendero merendero, volgarmente detto spaccamaroni, se proprio si vuole insultarlo, se no merendero e basta. Ecco due esemplari che saltellano indisturbati fra i pini mughi.


A differenza di altri animali selvatici il merendero non scappa quando sente un rumore, anzi si precipita. Lui stesso leva al cielo frequenti e assordanti muggiti, probabilmente per segnalare la propria presenza a eventuali merendero su Marte. Certamente non ha predatori da temere, essendo le sue carni intrise di una sostanza non commestibile detta crema solare, che secerne in grosse quantità da tubetti esocrini. Per tutti questi motivi è quindi molto facile avvicinare un esemplare di merendero e fotografarlo, e in qualche caso è anche possibile toccarlo, ma attenzione: potrebbe farsi strane idee.
Come si vede in questa foto,


il merendero è dotato di una voluminosa gobba simile a quella dei dromedari, nella quale immagazzina acqua e sostanze nutritive che gli consentono di percorrere anche fino a quindici metri senza fare uno spuntino. Si nutre principalmente di marmotte, caprioli, cervi, camosci, aquile reali, stambecchi, orsi polari e in genere tutto ciò che si muove, purché morto e comodamente infilato in un panino.
Le sue zampe posteriori sono ricoperte di un duro strato di pelle e poggiano su zoccoli spessi e dentellati,


permettendogli così di fare presa su terreni accidentati e spappolare più agevolmente erba e fiori. Invece le zampe anteriori sono sollevate da terra e non partecipano alla deambulazione (un po’ come quelle dei tirannosauri), anche se molti esemplari hanno col tempo sviluppato delle sottili propaggini lunghe fino a terra grazie alle quali riescono a camminare come normali quadrupedi (o tirannosauri con le stampelle).


Come ho potuto constatare di persona, il merendero si sposta sempre in branchi, in coppia o al limite con i propri cuccioli, mai da solo. Per qualche motivo questo animale sembra terrorizzato dalla solitudine, cosa che cerca di evitare con ogni mezzo, compreso l’iPod. Le origini di questa paura non sono ancora note, anche se gli studiosi ritengono che la spiegazione potrebbe nascondersi in questi strani segni sulle rocce.


Un’altra fondamentale differenza con gli altri animali di montagna è che il merendero non vive in montagna. Vive normalmente a fondo valle e sale in montagna solo per nutrirsi, secondo un comportamento che può essere così schematizzato


Ecco per esempio un pascolo di merendero a circa duemilacinquecento metri.


Non è straordinaria la natura? Sì, lo è, e anche il merendero non è poi così male.
Questa specie è molto diffusa su tutte le Alpi e in particolar modo sulle Dolomiti, data la maggiore concentrazione di snack e tramezzini. Qui i merendero si ammucchiano in grandi quantità durante la cosiddetta stagione delle ferie, finita la quale rientrano nelle loro tane in città, si riproducono e l’anno dopo tornano più numerosi di prima. Guardandoli scorrazzare liberamente sui pendii montani e muggire felici sotto il sole, verrebbe tanta voglia di prenderne uno, scuoiarlo e usarlo come tappetino del bagno, ma purtroppo non si può. Pare che la caccia al merendero sia vietata. Strano, ce ne sono così tanti.