IL MARITO DELLA VEGGENTE

Potevi dirmelo, almeno.

A che scopo?

Era anche mio figlio.

Sì, ma avrei dovuto espellerlo io.

Non vedo il problema.

Aspetta.

Che fai?

Ecco qua.

È un estintore.

Esatto. Ora lo vedi il problema?

Sandra, le donne sono biologicamente preparate a espellere cose grandi.

Ah, sì?

Sì.

Io non sono “le donne”.

Non è vero.

Io sarei morta.

Che ne sai?

L’ho visto.

Ascolta, certe cose non succedono più.

Ma possono succedere.

Non tutto quello che è possibile è anche probabile. L’aria in questa stanza, per esempio, le sue particelle potrebbero uscire tutte in una volta dalla stanza, così, all’improvviso. Esploderemmo come palloncini.

Questo non mi tranquillizza.

È una cosa possibile ma molto improbabile.

Però può succedere.

No.

L’hai detto tu.

La medicina ha fatto progressi enormi.

Sì, ma non è ancora riuscita a rimpicciolire i neonati.

Partorire è una cosa naturale.

Anche morire.

Anche nascere.

Vuoi che muoia?

Per favore...

Dillo.

Tu non muori.

Tutti moriamo.

Non tu.

Io ho sognato che morivo, va bene? Era un sogno premonitore.

Certo...

Tu hai mai sognato di morire?

Non so, penso di sì.

Però ti sei sempre svegliato.

Non me lo ricordo.

Tutti si svegliano quando sognano di morire, io invece ho sognato di essere morta.

È solo un sogno.

Certo, e questa è solo la realtà.

Sandra, non si prova niente a essere morti.

Non lo puoi sapere.

Quando gli atomi del cervello si disgregano non c’è più un organo che possa sentire qualcosa. Non si prova niente. È come... non so, è come essere questo estintore. Cosa prova questo estintore?

Chiediglielo.

Non prova niente.

Io ho sognato il niente.

Ascolta --

Ho sognato il niente, capisci?

No.

Ho sognato un lunghissimo niente. Anni e anni di niente.

Se stavi sognando, era qualcosa.

Chiudi gli occhi.

Sandra --

Chiudili.

Okay. E adesso?

Ssst!

...

Non è piacevole, vero?