STRAORDINARI COMUNICATORI

Sempre più spesso si sente usare l’espressione “straordinario comunicatore” riferita a persone che riescono a ottenere attenzione, soldi o voti da milioni di altre persone con qualsiasi mezzo, esclusa però la violenza fisica, altrimenti, si è deciso, non vale. Così, per esempio, se uno convince milioni di persone a lanciarsi dalla finestra perché tanto la gravità è solo un’invenzione delle compagnie aeree, costui sarà chiamato “straordinario comunicatore” e non quegli altri “straordinari boccaloni”. Com’è possibile? Per caso qualcuno ha manomesso tutti i dizionari on line?
Se non ricordo male, fino a ieri “comunicare” significava esprimere quello che si pensa in un modo comprensibile a chi ascolta, non cercare di capire cosa pensa chi ascolta e quindi dirglielo. Dire una cosa per far piacere a chi ascolta non si chiama “comunicare” ma “assecondare”, e a me pare che quelli che vengono chiamati “straordinari comunicatori” fanno proprio questo: dicono ai loro ascoltatori quello che vogliono sentirsi dire senza esitazioni (esitare fa perdere consensi), senza argomentazioni (argomentare fa perdere consensi), senza nessuna umanità verso chiunque provi a contraddirli (essere umani fa perdere consensi).
Ma supponiamo che questi presunti comunicatori stiano veramente dicendo quello che pensano e che solo per puro caso questo coincida con quello che già pensano e ripensano per conto loro milioni di persone. In questo caso, è vero, non si tratterebbe di assecondatori ma di genuini comunicatori. Ma si può anche dire che siano straordinari? Io penso di no, così come non si può definire “straordinario atleta” chi corre veloce in discesa. Io per esempio riesco a fare i cento metri in circa cinque secondi se mi butto da un viadotto, ma non credo che mi prenderebbero alle olimpiadi.
Quando si dice qualcosa a qualcuno, la propria abilità di comunicatore è da rapportare alla difficoltà del concetto che si vuole esprimere. Se, tanto per fare un esempio a caso, il concetto è “aboliamo il Parlamento”, non è certo necessario essere degli straordinari comunicatori per esprimerlo, visto che basta fare uso delle seguenti tre parole: “aboliamo”, “il” e “Parlamento”, possibilmente in quest’ordine ma non necessariamente, anzi, un semplice “Parlamento merda” svolge già egregiamente la sua funzione comunicativa. Sono parole che chiunque capisce e se in questo momento nessun comunicatore le sta pronunciando, non è perché non ci sia nessuno di abbastanza straordinario in grado di farlo, ma solo nessuno che lo ritenga conveniente. Non ancora, almeno.