ESSERE MATTEO SALVINI

Molta gente ha problemi con chi non la pensa come lei. Se a uno a cui piace Lars Von Trier, per dire, dici che i film di Lars Von Trier non ti piacciono, costui non prenderà il tuo giudizio come un giudizio sui film di Lars Von Trier o al massimo come un giudizio su Lars Von Trier, che ci può ancora stare, o sulla montatura degli occhiali di Lars Von Trier o sul commercialista della sorella del marito del cane di Lar Von Trier, no, lo prenderà come un giudizio su di lui, proprio sulla sua illustrissima e ingiudicabilissima persona: tu dici “i film di Lars Von Trier non mi piacciono” e lui capisce “imbecille”. Lo si può intuire dal fatto che da quel momento in poi, per tutta la durata della birra che ha in mano, l’unica cosa che farà sarà cercare di farti rimangiare quello che hai detto. Questo i più educati, i meno educati pareggeranno subito i conti.


I film di Lars Von Trier non mi piacciono.

Imbecille sarai tu, stronzo!


Per qualche motivo queste persone trovano offensivo il semplice fatto che uno si permetta di essere diverso da loro: essere diversi da loro, per loro, significa disprezzarli. Per questo io evito sempre di essere troppo diretto nell’esprimere giudizi.


I film di Lars Von Trier hanno la tendenza ad avere la caratteristica non necessariamente negativa di non essere perfettamente in sintonia con quello che presumibilmente sono i miei opinabilissimi gusti personali, secondo me.

Mi stai dando dell’imbecille?


Forse milioni di anni fa questo comportamento aveva un senso, dico quando l’uomo era ancora un pollo e doveva difendere i suoi geni dalla concorrenza, ma oggi? Oggi ci sono peni e vagine in abbondanza per tutti e anche l’ultimo dei disadattati può tranquillamente spargere per il pianeta il suo preziosissimo patrimonio genetico. Quindi che senso ha tutta questa rabbiosa ottusità? Io non lo so, mi limito solo a constatare che queste persone sono pericolose. Finché sono molto giovani non sono un problema, anzi si può dire che sia normale essere dei ciechi adoratori di se stessi fino a quattro o cinque anni, ma quando uno inizia ad avere l’età per maneggiare un Kalashnikov o, peggio, per fondare un movimento politico, allora possono diventare una minaccia.
Cercare di farli ragionare con argomentazioni razionali non serve a niente. Meglio ricorrere a dei piccoli shock: appena uno dà segni di insofferenza di fronte a qualcosa che non gli piace, gli si fa vedere questa cosa.


Come monito.
Ovviamente questo potrebbe non avere l’effetto desiderato con chi è fan di quest’uomo e quindi è già venuto a patti con la propria ottusità, ma agli altri potrebbe fare impressione: ti va il sangue alla testa se mangio specie viventi che ti stanno simpatiche? Sei Salvini. Mi disprezzi perché ascolto canzoncine diverse da quelle che ascolti tu? Sei Salvini. Vorresti bruciarmi vivo solo perché penso che i film di Lars Von Trier siano l’equivalente cinematografico di una zanzara nell’orecchio? Sei Salvini. Eccetera.
Ogni volta che provi il desiderio di far sparire chi non è d'accordo con te, stai provando il desiderio di essere Salvini.