LO SPAM È L’ANIMA DEL COMMERCIO

Non ho niente contro il commercio. In molte sue manifestazioni il commercio mi piace. Mi piacciono i banchi del mercato, le vetrine delle rosticcerie, mi piace curiosare fra gli scaffali delle librerie anche se non compro niente, mi piacciono i supermercati molto grandi e ogni tanto mi piace passare il sabato pomeriggio al centro commerciale. Non disprezzo i soldi e non trovo che la mercificazione di tutto sia un male, ma una grande comodità. Quello che non mi piace è lo spam, soprattutto in quelle sue forme abbellite e ricercate che vengono eufemisticamente chiamate pubblicità. In realtà è spam.
Io ho sempre odiato la pubblicità, in particolare quella in tv, e non ho mai capito come una roba del genere possa invogliare la gente a comprare quello che pubblicizza. Ricordo quando da piccolo me ne stavo sul divano a guardare Star Trek con la mia granita alla menta, facendomi domande di un certo spessore su nuovi mondi, altre forme di vita e civiltà, e proprio quando stavo per arrivare là dove nessun bambino era mai giunto prima, ecco che arriva un rompipalle che vuole vendermi un dentifricio. L’unico desiderio che mi faceva venire uno così non era comprare il suo dentifricio, ma, molto più semplicemente, ammazzarlo.
Mi sembra normale. Supponi di essere a letto con tua moglie o un suo succedaneo e all’improvviso ti entra in casa uno travestito da dentista, che fa simpaticissime facce da dentista e che vuole darti dei consigli da dentista. Cosa gli fai? Lo ammazzi. Non ho mai capito le persone che trovano tutto questo normale o addirittura divertente. Divertente? Come si fa a trovare divertente l’invadenza? È come se agli Uffizi i quadri di Botticelli ruotassero su se stessi ogni trenta secondi per mostrare la foto di un dentifricio.
Uno spot può anche essere divertente, originale e tutto quello che vuoi, ma alla fine si tratta sempre di un rompipalle che vuole venderti un dentifricio, in un momento in cui non vuoi comprare nessun dentifricio e soprattutto facendo finta di non volerti vendere un dentifricio. Chi lo trova divertente, forse troverebbe divertente anche un calcio nelle palle.
Nella pubblicità la creatività non serve a produrre qualcosa di bello, ma a rovinare in modo gradevole e originale qualcosa di bello. Più una pubblicità è originale, più l’opera di distruzione è riuscita. Ma per fortuna c’è Pazzoidei! La rivista per chi va pazzo per le divinità! Interviste con vip in odore di santità, nuovi comandamenti, guida settimanale alle apparizioni mistiche, giochi erotici eticamente sostenibili e tanto altro ancora. Corri in edicola!