SCIE CHIMICHE: MI DEVO RICREDERE, È TUTTO VERO

A convincermi è stato un amico che di mestiere fa il pilota di linea. Per ovvi motivi non posso dire il nome, lo chiamerò semplicemente “Qualcuno”. Come sempre succede, a farci cambiare idea non sono le argomentazioni ma la fiducia nelle persone che ci somigliano.
Qualcuno non ha mai scherzato volentieri sulle scie chimiche, cosa che io ho sempre interpretato come una sua assuefazione all’argomento: con il mestiere che fa, pensavo, chissà quante battute si dovrà sorbire. Invece il motivo era un altro: si sentiva in colpa. Qualcuno mi ha detto che chi fa il suo mestiere ha costantemente a che fare con le scie chimiche, anche se lui e i suoi colleghi non le chiamano “scie chimiche” ma “aerosol”. Lì per lì pensavo che stesse scherzando, ma poi me l'ha giurato sulla cosa più cara che ha al mondo: la licenza di volo. Mi ha confidato che di tanto in tanto, senza nessun motivo apparente, gli viene ordinato di scendere a quote inferiori a quelle su cui viaggiano normalmente i voli di linea. Nient’altro, solo questo. È vero che nessun membro dell'equipaggio ha mai potuto osservare direttamente il rilascio di sostanze nel cielo, ma solo perché dall’interno dell’aereo è praticamente impossibile.
Qualcuno mi ha fatto capire che molte delle obiezioni contro l’esistenza del complotto delle scie chimiche hanno in realtà risposte molto semplici. Ne dico brevemente alcune.

Come si può tenere segreto un complotto così vasto?
In realtà i dettagli del complotto sono segreti anche a chi ne fa parte, perlomeno ai livelli più bassi. Nessuno conosce il piano nella sua interezza, ma ne conosce solo quella piccola parte che compete alle sue mansioni. Qualcuno, per esempio, sa solo che in certe occasioni e per un certo intervallo di tempo deve scendere a bassa quota, a volte anche sotto i tremila metri, ma di tutto il resto non sa niente: non sa chi faccia partire e interrompa l’aerosol, non sa quali sostanze vengano disperse in cielo e non sa nemmeno quale sia lo scopo preciso di questa attività. Qualcuno conosce solo il suo piccolo compito e ne ricava i vantaggi che dirò fra poco.

Perché produrre scie così evidenti se si vuole mantenere il segreto?
Per confonderle con le normali scie di condensazione. Paradossalmente attirerebbe più attenzione una scia aerea poco evidente ma strana, che una scia evidentissima ma identica a una comune scia di vapore acqueo.

Come può una così grande quantità di gas stare tutta nei serbatoi di un aereo?
Se le scie chimiche fossero scie di condensazione, il materiale necessario a produrle occuperebbe un volume così grande da non poter essere contenuto in tutto l’aereo. Giusto, ma le scie chimiche non sono scie di condensazione, lo sembrano e basta. Una volta emesse potrebbero avere una densità molto inferiore a quella del vapore acqueo, in modo da occupare lo stesso volume di cielo con una massa molto inferiore. È come se si vedesse un uomo che solleva un blocco di cemento: come fa? Semplice, è polistirolo dipinto come cemento.

Com’è possibile che chi sparge queste sostanze sia disposto a danneggiare anche se stesso?
Questa è forse l’obiezione più comune. Il fatto che sembri così sensata è in realtà dovuto alla grande confusione che esiste intorno alla scie chimiche. Qualcuno sospetta che questa confusione sia provocata deliberatamente da alcuni sedicenti paladini della controinformazione, gente che in realtà mette in giro di proposito informazioni palesemente assurde per rendere poco credibile la teoria e screditare chi denuncia quello che sta succedendo. Una di queste false informazioni, forse la più famosa, è che l’obiettivo delle scie chimiche sia il cambiamento del clima, come se bastasse spruzzare qualche sostanza di tanto in tanto nell’aria per cambiare il clima di un intero pianeta. In realtà l’obiettivo è l’essere umano. Quali che siano le sostanze che vengono sparse nell’aria, vengono sparse perché siano respirate dagli esseri umani. Qualcuno non sa quale sia lo scopo di tutto questo, ma una cosa certa che sa è che lui, come chiunque altro prenda parte a questa attività, viene “invitato” ad assumere dei non meglio precisati farmaci che gli vengono forniti dalla sua compagnia aerea. Li chiamano “integratori”, ma in realtà sono farmaci che lo proteggono dagli effetti delle sostanze che vengono sparse in cielo. Chi fa parte del complotto non è per niente disposto a danneggiare la propria salute, anzi è proprio il prenderne parte che gli dà il vantaggio di non doverne subire le conseguenze.
Per tutti gli altri, invece, c’è un solo modo per non essere contaminati: non respirare queste sostanze. Per questo motivo invito tutti coloro che comprendono la gravità del problema a mettersi un sacchetto di plastica in testa e legarlo stretto.