BAMBINI E BISTECCHE

Chiedo scusa ma questo post conterrà una certa dose di turpiloquio, un po' come le commedie greche del Quinto secolo avanti Cristo.
Il concetto è molto semplice e può essere così riassunto: Jonathan Safran Foer non mi deve rompere il cazzo.
Prima di spiegare perché, voglio fare una piccola premessa. Sarà una premessa rigorosamente senza battute, da prendere alla lettera così com'è. Siccome parlerò principalmente di bambini e bistecche, due argomenti molto divisivi, voglio essere sicuro che nessuno si irriti per niente.

PREMESSA
In questo post non viene espresso un giudizio negativo nei confronti di chi fa figli. Non viene espresso un giudizio negativo e nemmeno un giudizio positivo, a essere precisi non viene espresso proprio nessun giudizio. Il numero di figli non è un criterio su cui baso il mio giudizio di una persona. Sapere che uno ha fatto tre figli non mi dice assolutamente niente di quella persona, è come dirmi che ha tre biciclette, è un'informazione che mi lascia indifferente.
Stessa cosa per le bistecche: questo post non contiene nessun giudizio negativo o positivo su chi mangia o non mangia bistecche. A meno che uno non mangi bistecche di una specie in via di estinzione, nel qual caso avrei un giudizio negativo. O bistecche umane, cosa che non solo mi farebbe avere un giudizio negativo, ma mi farebbe anche dubitare della salute mentale del mangiante e, nel caso fosse consenziente, del mangiato.
Fine della premessa.
Da qui in poi il post potrà contenere battute, esagerazioni, sottintesi e spiritosaggini varie, dunque non andrà più preso alla lettera ma dovrà essere interpretato, come i testi sacri.

Dov'ero rimasto?
Jonathan Safran Foer non mi deve rompere il cazzo. Sì, perché è vero che non ho nessun giudizio su figli e bistecche, ma ho invece un giudizio negativo, molto negativo, su chi pretende di dire agli altri come devono vivere. Presente? Sono quelli che vorrebbero proibire a tutti ciò che a loro non piace. Se poi riescono a trovare una qualche ideologia che sostenga che le loro scelte personali sono la salvezza del mondo, allora si sentiranno moralmente legittimati a romperti il cazzo fino a livello subatomico, proprio come fa Jonathan Safran Foer. In questo caso l'ideologia in questione è il veganismo.
Un po' di tempo fa quest'uomo ha scritto un articolo sul New York Times che diceva, cito testualmente, "if you care about climate change, you have to stop eating animals". Chiaro? "You have to stop", non ci sono altre possibilità, o smetti di mangiare bistecche o sei un distruttore di pianeti, come Darth Vader.
Un problema di questa affermazione è che nel mondo reale, cioè fuori dalla testa di Jonathan Safran Foer, non esistono solo due possibilità: "0 bistecche" o "∞ bistecche", ma, tanto per fare un esempio, esiste anche la possibilità "poche bistecche". Sembra che Jonathan Safran Foer abbia solo due modalità: o tutto o niente.


Jonathan, caro, ti sei ricordato di dare l'antibiotico al bambino?

Certo! Gli ho dato tutta la scatola.


In base ai dati FAO del 2009, un americano mangia in media 120 kg di carne in un anno, un italiano 90 kg, un ganese 14 kg, ma non credo che sia una scelta.


Facendo una rapida stima, ho calcolato che io mangio circa 60 kg di carne all'anno, compresi i pesci, le vongole e i moscerini che mi entrano in bocca quando vado in bicicletta. Se invece conto solo la carne degli animali a sangue caldo, che è quella considerata in queste statistiche, arrivo al massimo a 30 kg all'anno. E questo è il primo motivo per cui Jonathan Safran Foer non mi deve rompere il cazzo. Se proprio vuole, può scrivere "if you care about climate change, you, eccetto Astutillo Smeriglia e gli abitanti del Gana, have to stop eating animals".
Ma c'è anche un altro motivo per cui Jonathan Safran Foer non mi deve rompere il cazzo, un motivo molto più importante: lui ha fatto due figli, io zero. Due figli che, o tanto o poco, produrranno scarti, rifiuti, gas di scarico e romperanno il cazzo esattamente come il padre.
Sto forse dicendo che non avrebbe dovuto farli? No.
Sto dicendo che dovrebbe mangiare bistecche? No noissimo.
Quello che sto dicendo è che, se proprio vuole, Jonathan Safran Foer può rompere il cazzo a chi ha fatto due figli come lui, non a me. Io sono ecologicamente in vantaggio rispetto a lui.
Un figlio l'ha fatto mentre stava scrivendo il suo famoso libro "Non mangiate bistecche cazzo!", o qualcosa del genere, il secondo l'ha fatto un po' dopo, sullo slancio del primo. Capito il furbacchione? Lui può fare tutti i figli che gli pare, io invece devo smettere di mangiare bistecche se no gli distruggo il pianeta. Ed è molto probabile che ne farà anche un terzo, di figlio, visto che ora ha sostituito la donna vecchia con un modello di donna più recente, probabilmente ibrida. 
Secondo questo articolo, un mangiatore medio di carne (eccomi!) contribuisce all'emissione in atmosfera di 5,7 kg di CO2 equivalente al giorno, mentre un vegano come Foer contribuisce con 2,9 kg. Ora, come detto, Foer e consorte hanno fatto due figli, mi pare si chiamino Secerny e Trambusto, dunque un figlio a testa. Supponendo che entrambi questi figli diventeranno vegani come il padre, abbiamo che Foer e la porzione di prole che gli spetta contribuiranno complessivamente all'emissione di 5,8 kg di CO2 equivalente al giorno, cioè 0,1 kg più di me e dei miei zero figli. Ah! (questo "ah!" è da pronunciare come Al Pacino).
Ah!
In più il contributo in gas serra della progenie Foeriana, negli anni a venire, non sarà solo quello della loro dieta, ma anche quello dei loro viaggi, dei loro acquisti, dei loro caminetti nei rifugi sulle vette incontaminate del Wyoming. A questo punto, se volessi, potrei anche mangiarmi una carriola di manzo al giorno e essere ancora in difetto rispetto a San Foer. Se poi, come è facile immaginare, lasciata la casa paterna, i due ragazzi si ribelleranno al Padre e inizieranno a strafogarsi di costate dinosauriche e interminabili salsicce, come fanno tutti gli americani, supereranno facilmente l'emissione di CO2 dell'Emilia Romagna. Mi sono fatto l'idea che non debba essere molto piacevole abitare sotto lo stesso tetto di un rompicazzo come Jonathan Safran Foer, se quest'uomo dà gli ordini al mondo, mi sono detto, figurati ai figli, poveretti. Avrà la loro obesità sulla coscenza.
Sì, lo so, ho scritto coscenza senza i, e allora? Che cazzo me ne fotte? (Chiedo scusa, ma avevo promesso che sarei stato scurrile).
"Allora cosa dovrebbe fare Foer, dopo aver letto questo post? Uccidere i suoi figli?".
Certo che no. È Foer che dice agli altri cosa devono fare, mica io. Foer ha fatto la scelta di fare figli e di non mangiare bistecche, mentre io ho fatto la scelta di non fare figli e di mangiare bistecche, sono entrambe scelte legittime e rispettabili. Io mi limito solo a constatare l'incontrovertibile dato di fatto che la mia scelta ha molto più a cuore il cambiamento climatico della sua.
Quello che pretendo da Jonathan Safran Foer non è che uccida i suoi figli (anche se male al clima non farebbe), ma solo che non mi rompa il cazzo.