FAMOSITE: CHE COS'È E COME RICONOSCERLA

Che cos’è la famosite? Ce lo spiega il professor John P. Oliva, psichiatra e saggista di fama internazionale. Ciò che segue è tratto dal suo ben noto libro "Disaggio con due g".

La famosite, detta anche celebrite, è quella condizione mentale che porta un individuo a essere ruffiano con chi è famoso e sprezzante con chi non lo è. C’è anche sul dizionario.


È un comportamento noto fin dall'antichità, tuttavia solo negli ultimi anni detta condizione è stata riconosciuta come vera e propria patologia, più precisamente come psicosi cronica dissociativa e delirante, caratterizzata da una grave alterazione della percezione di sé, degli altri e del senso del ridicolo.
Per poter affermare che un individuo soffra di famosite, non è sufficiente che sia ossessionato dalla ricerca di un contatto con persone famose (o percepite come tali) e/o si vanti di essere in confidenza (vera o presunta) con qualcuna di loro e/o sogni di poter un giorno uscire a cena con un giudice di MasterChef (a scrocco). In questo caso si può parlare di famosella (o celebrella), cioè di uno stato non patologico che in certi casi può precedere la famosite, ma che in generale non interferisce con il normale svolgimento della vita umana: lavoro, procreazione, ancora più lavoro, morte.
Affinché si possa parlare di famosite vera e propria, deve essere presente anche un altro comportamento essenziale, cioè è necessario che l'individuo non faccia distinzione fra famosi e famosi, poiché ciò che conta è la fama in sé, dopo di che Steven Spielberg o Favij vanno bene uguale. A chi soffre di famosite (famositico o celebritico) non interessa la persona famosa, ma il contatto con la sua fama, dove con il termine "contatto" qui si intende una qualsiasi interazione che possa essere documentata e mostrata agli altri (selfie in due, interazione internettiana, campione di urina ecc.). Si osservi che l'autografo non è una forma di contatto che il famositico ricerca, in quanto essa lo porrebbe su un piano di inferiorità rispetto al famoso, vale a dire il piano del comune fan. Il famositico non è un fan del famoso, il famositico concepisce se stesso come un suo pari.
A questo proposito è bene notare che il famositico, pur essendo un emerito sconosciuto, crede di essere famoso esattamente come chi è famoso per davvero, solo che, per qualche motivo, nessuno se ne è ancora accorto. Nella sua distorsione psicotica della realtà, il contatto col famoso è solo l'occasione per mostrare agli altri la propria famosità.
Questo punto merita un approfondimento. "Famosità" e "fama" sono due concetti diversi. La fama è quella che si conquista quando si diventa noti ai più, mentre la famosità è il sentirsi famosi. Generalmente le due cose vanno insieme: uno raggiunge la fama e dunque si sente famoso, ma in certi casi può esserci l'una e non l'altra. C'è chi ha la fama e si comporta come uno qualsiasi, e c'è chi non è nessuno e si comporta come se fosse stocazzo, per usare un termine tecnico. Chi soffre di famosite non vuole raggiungere la fama, quella pensa già di averla, ma vuole che il mondo riconosca e accetti la sua famosità. Questa famosità senza fama del famositico può essere vista come un essere famoso per nascita, una specie di appartenenza a un'aristocrazia ideale.
In questo contesto patologico è come se la fama del famoso fosse lo specchio in cui il famositico può riflettere la sua famosità-senza-fama e mostrarla agli altri. Per questo motivo il famositico ha bisogno dei famosi come il cane ha bisogno degli esseri umani, e dunque li cerca, li insegue, li lusinga e, per quanto gli è consentito dalla propria autostima, si offre a loro, pronto a tutto pur di ricevere in cambio anche solo un cenno di semplice cortesia che possa essere scambiato per considerazione, se non addirittura amicizia.
Il terzo sintomo che completa il quadro clinico della famosite, come più sopra anticipato, è l'indifferenza o addirittura il disprezzo per chiunque non sia famoso. Si faccia attenzione: indifferenza e disprezzo a prescindere, non in conseguenza di una qualche speciale caratteristica che si considera negativa (tolta naturalmente la mancanza di fama).
Per chi soffre di famosite, i non famosi sono una costante minaccia: sono tantissimi, sono socievoli e nessuno li ha avvertiti che sono inferiori. Non va data loro alcuna confidenza. Mostrarsi in loro compagnia è pericoloso, perché qualcuno potrebbe pensare che il famositico sia al loro stesso livello e questo non deve succedere.
Naturalmente c'è un'eccezione: il caso di coloro che, per qualche motivo, decidono di porsi su un piano di inferiorità rispetto al famositico: occasionali adulatori, madri, bruchi. In tutti gli altri casi il famositico interagirà con la persona non famosa attenendosi sempre a un rigoroso atteggiamento di indifferenza: fingerà di non sentirla, la trapasserà con lo sguardo, le porgerà il bicchiere vuoto come si fa coi camerieri nei film ecc. Nel caso sia invece necessario rispondere, ciò sarà fatto sottolineando nel modo più esplicito possibile l'inferiorità dell'incauto interlocutore, cioè ricorrendo a espressioni poco lusinghiere come "e tu chi saresti?", "non so di che parli e non mi interessa", "ok, ora prova a riformulare la frase senza sembrare scemo" ecc. Non è qui il caso di elencare tutte le espressioni con cui il famositico è solito rivolgersi alle persone non famose. Chi fosse interessato può trovarne numerosi esempi sui cosiddetti social network.
Il famositico è quello che quando gli dicono "genio", lui ci crede.