L’OLOCAUSTO È SERVITO

Le razze umane non esistono, è spiegato qui.
Nemmeno le etnie esistono, perlomeno non nel senso che di solito si dà alla parola “etnia”. Le culture si mischiano di continuo e al di fuori di ogni controllo, solo la smemorataggine o l’ottusità possono far parlare di “cultura di un popolo” come di una cosa unica e antichissima da conservare e tramandare. Anche se le persone fanno di tutto per riprodursi solo con i propri simili (gli arabi con gli arabi, gli ebrei con gli ebrei, i milanesi con i milanesi), le loro culture si mischiano lo stesso, alle loro spalle. Tra cento anni, forse anche meno, gli italiani difenderanno il kebab come adesso difendono il crocifisso. È spiegato qui, non è il caso che lo spieghi io in questo posticino.
Progettare di eliminare una razza o un’etnia è una cosa, prima ancora che crudele, semplicemente cretina. Sembra assurdo che un’idea così cretina possa aver tenuto occupati i tedeschi per anni, gente adulta dotata di giacca e cravatta che ha investito tempo, energie e soldi nello sterminio di tutte le persone senza prepuzio. Perché, alla fine, di questo si è trattato. Sarebbe stato meno cretino schiavizzarle, questo almeno avrebbe avuto un senso, ma volerle eliminare fisicamente è stata una cosa totalmente e profondamente cretina. Hitler, se non fosse che è esistito veramente, sembrerebbe il cattivo di un cartone animato.


Himmler! Göring! Questa è l'ultima occasione che vi concedo! Capito!?

Sì, signore.

Il mio genio superiore sospetta che quei dannati ebrei possano impedirmi la conquista del mondo!

Ne è proprio sicuro, signore?

Non voglio correre il minimo rischio! Catturateli e sterminateli!

Sì, signore.

Perché il mondo è mio!


Ma a pensarci bene non è una situazione così assurda. Dopotutto per fare un Olocausto servono solo due ingredienti: una popolazione che odi una certa categoria di persone e un partito xenofobo che prometta di “risolvere il problema”. Prendi questi due ingredienti, frullali assieme, lascia riposare il tutto per un po’ e l’Olocausto è servito.
Tutti hanno una categoria di persone che odiano, non c’è niente di strano in questo. Io, per esempio, odio i notai. Certo non parteciperei direttamente alla loro eliminazione fisica, ma se da un giorno all’altro tutti i notai sparissero dalla circolazione, non mi farei troppe domande. In Italia tutti odiano gli zingari. Naturalmente con gradazioni diverse: ci sono quelli che gli danno fuoco, quelli che gli darebbero fuoco, quelli che sono contenti se qualcun altro gli dà fuoco, e così via, fino ad arrivare a quelli a cui non frega niente se qualcuno gli dà fuoco o no, tanto sono zingari e gli zingari, si dice, rapiscono i bambini. Ma gli zingari non rapiscono i bambini, è spiegato qui.
Per odiare gli zingari non ci vuole una popolazione di gente cattiva, ma una popolazione di brava gente smemorata e ottusa, gente che dia per scontato che gli zingari rapiscono i bambini, trasmettono le malattie, vengono dalla romania e non sono spiritosi (oddio, questo un po’ è vero).
In Italia tutto è già apparecchiato per un bell’Olocausto nostrano, manca solo un governo nazista che lo organizzi, perché una società nazista disposta a farlo c’è già, e non vede l’ora di mettersi al lavoro. Se il governo italiano decidesse di organizzare lo sterminio sistematico degli zingari, troverebbe centinaia di migliaia di italiani pronti ad ammazzare, milioni di italiani felici di aiutare, decine di milioni di italiani disposti a chiudere un occhio.
Ma per fortuna in Italia non c’è nessun partito xenofobo.