Il festival internazionale di composizione musicale di Bürgermeister, in provincia di Lodi, è uno dei più rinomati e autorevoli festival di musica d’avanguardia di tutta Bürgermeister. Come dice il nome stesso si tiene a Bürgermeister, nei vecchi stabilimenti delle officine tessili, e ogni anno richiama l’attenzione di migliaia di musicisti, compositori, esperti del settore e semplici curiosi. Com’è noto i curiosi non mancano mai, soprattutto quando si tratta di incidenti stradali e musica d’avanguardia.
Il regolamento del festival, redatto nel 1959, è stato pensato in modo da tener conto delle diverse correnti musicali sorte in tutto il mondo nel dopoguerra, con un occhio di riguardo per la sperimentazione, le nuove tecnologie e tutto ciò che si suona coi bonghi. In pratica il festival funziona così: i compositori mandano i loro brani e il migliore vince. Regolamento sofisticato ma scrupoloso, che ha garantito alla manifestazione una larga e duratura partecipazione.
Io ho partecipato nel 1992. Ricordo che quell’anno c’erano i migliori talenti di tutto il mondo, gente che avrebbe cambiato il modo di concepire la musica per oltre venti minuti. Uno di questi era il maestro russo Goran Starnazzi, oggi noto soprattutto per la monumentale raccolta “Il clavicembalo ben temperato, ma non troppo”: novantadue preludi e ottocentotrenta fughe per tasto solo.
No, non va bene.
Ma come, maestro? È da stamattina che lo prendo a martellate.
Ero lì non in qualità di compositore, ma come semplice scordatore di pianoforti.
Se ti dico che non va bene...
Ho fatto tutto quello che mi ha detto: ho sostituito i martelletti con zampe di gatto, ci ho versato dentro due bottiglie di Cynar e l’ho fatto suonare per otto giorni da Gigi d’Alessio.
È ancora troppo impostato, troppo pomposo. Lo senti o no?
L’ho anche riverniciato di beige, come piace a lei.
Senti il Do centrale, senti! Senti quanto sa di Schumann!
Ma, maestro, quello non è un Do.
Pft! Quanto sei limitato! Se entro domani non è come dico io, ti faccio licenziare, chiaro? Ti faccio sbattere fuori così, con uno schiocco di dita! E quando sarai in mezzo alla strada, sdentato, pieno di pulci, coperto di stracci puzzolenti e bucce di mandarino a chiedere l’elemosina e rovistare nei cassonetti insieme ai cani, io passerò di lì e ti dirò: “accetta la mia carità, sudicio straccione” e ti lancerò un gettone dell’autopista. Ah ah ah!
Veramente io facevo volontariato, ma non mi sembrava il caso di contraddire il maestro per così poco.
Un altro grande talento che ho avuto la fortuna di conoscere è il maestro Sandro Labresaola, artista eclettico e uomo di cultura, una vera e propria istituzione nell’ambito dell’improvvisazione per pianola Bontempi senza spina. Lo conobbi al buffet d’inaugurazione, dove mi propose gentilmente di imboccarlo.
Ricordo ancora nitidamente la serata finale, i compositori rimasti in lizza per il primo premio erano tre: Joseph Reinardson, Eudora Miglioni e un promettentissimo Tullio De Piscopo. Io ero ai piedi del palco, emozionatissimo. Avevo il compito di intercettare gli sputi del pubblico con un mestolo di stagno.
Si parte col pezzo di Joseph Reinardson dal titolo “Come ti combino Ligeti”, un’esecuzione del quartetto per archi n.2 di György Ligeti tramite mangianastri mono con pile scariche e voce di Joseph Reinardson stesso che ne canticchia alcuni frammenti fingendo di farsi la doccia.
La giuria giudica il pezzo ben costruito e tecnicamente ineccepibile, ma poco originale.
Eudora Miglioni presenta invece un brano generato al computer secondo il seguente algoritmo: termometri distribuiti agli spettatori misurano in tempo reale le loro temperature corporee a intervalli di un secondo e con la precisione del millesimo di grado, ogni variazione di temperatura superiore in valore assoluto a 0,025 gradi Celsius viene convertita in una stringa numerica data dalla temperatura corporea finale, dal gradiente della temperatura e dalla distanza dello spettatore dal primo posto vuoto alla sua sinistra, successivamente tutte le stringhe vengono ordinate secondo la loro lunghezza e la quantità di 0 e combinate in modo da formare una matrice quadrata di ordine minimo (per gli elementi eventualmente mancanti il programma prende in successione i termini della serie di Fibonacci), infine l’algoritmo calcola il determinante di tale matrice, lo moltiplica per il codice di avviamento postale di Codogno e lo divide per pi greco, dopo di che emette un La.
La giuria giudica il pezzo ingegnoso e a tratti provocatorio, ma poco originale.
Tullio De Piscopo, invece, suona i bonghi e si aggiudica all’unanimità il primo premio.
Io ho vinto il festival internazionale di composizione musicale di Bürgermeister l’anno successivo, presentando una sedia. Bisogna ammettere che, come brano musicale, una sedia è parecchio originale.
Il regolamento del festival, redatto nel 1959, è stato pensato in modo da tener conto delle diverse correnti musicali sorte in tutto il mondo nel dopoguerra, con un occhio di riguardo per la sperimentazione, le nuove tecnologie e tutto ciò che si suona coi bonghi. In pratica il festival funziona così: i compositori mandano i loro brani e il migliore vince. Regolamento sofisticato ma scrupoloso, che ha garantito alla manifestazione una larga e duratura partecipazione.
Io ho partecipato nel 1992. Ricordo che quell’anno c’erano i migliori talenti di tutto il mondo, gente che avrebbe cambiato il modo di concepire la musica per oltre venti minuti. Uno di questi era il maestro russo Goran Starnazzi, oggi noto soprattutto per la monumentale raccolta “Il clavicembalo ben temperato, ma non troppo”: novantadue preludi e ottocentotrenta fughe per tasto solo.
No, non va bene.
Ma come, maestro? È da stamattina che lo prendo a martellate.
Ero lì non in qualità di compositore, ma come semplice scordatore di pianoforti.
Se ti dico che non va bene...
Ho fatto tutto quello che mi ha detto: ho sostituito i martelletti con zampe di gatto, ci ho versato dentro due bottiglie di Cynar e l’ho fatto suonare per otto giorni da Gigi d’Alessio.
È ancora troppo impostato, troppo pomposo. Lo senti o no?
L’ho anche riverniciato di beige, come piace a lei.
Senti il Do centrale, senti! Senti quanto sa di Schumann!
Ma, maestro, quello non è un Do.
Pft! Quanto sei limitato! Se entro domani non è come dico io, ti faccio licenziare, chiaro? Ti faccio sbattere fuori così, con uno schiocco di dita! E quando sarai in mezzo alla strada, sdentato, pieno di pulci, coperto di stracci puzzolenti e bucce di mandarino a chiedere l’elemosina e rovistare nei cassonetti insieme ai cani, io passerò di lì e ti dirò: “accetta la mia carità, sudicio straccione” e ti lancerò un gettone dell’autopista. Ah ah ah!
Veramente io facevo volontariato, ma non mi sembrava il caso di contraddire il maestro per così poco.
Un altro grande talento che ho avuto la fortuna di conoscere è il maestro Sandro Labresaola, artista eclettico e uomo di cultura, una vera e propria istituzione nell’ambito dell’improvvisazione per pianola Bontempi senza spina. Lo conobbi al buffet d’inaugurazione, dove mi propose gentilmente di imboccarlo.
Ricordo ancora nitidamente la serata finale, i compositori rimasti in lizza per il primo premio erano tre: Joseph Reinardson, Eudora Miglioni e un promettentissimo Tullio De Piscopo. Io ero ai piedi del palco, emozionatissimo. Avevo il compito di intercettare gli sputi del pubblico con un mestolo di stagno.
Si parte col pezzo di Joseph Reinardson dal titolo “Come ti combino Ligeti”, un’esecuzione del quartetto per archi n.2 di György Ligeti tramite mangianastri mono con pile scariche e voce di Joseph Reinardson stesso che ne canticchia alcuni frammenti fingendo di farsi la doccia.
La giuria giudica il pezzo ben costruito e tecnicamente ineccepibile, ma poco originale.
Eudora Miglioni presenta invece un brano generato al computer secondo il seguente algoritmo: termometri distribuiti agli spettatori misurano in tempo reale le loro temperature corporee a intervalli di un secondo e con la precisione del millesimo di grado, ogni variazione di temperatura superiore in valore assoluto a 0,025 gradi Celsius viene convertita in una stringa numerica data dalla temperatura corporea finale, dal gradiente della temperatura e dalla distanza dello spettatore dal primo posto vuoto alla sua sinistra, successivamente tutte le stringhe vengono ordinate secondo la loro lunghezza e la quantità di 0 e combinate in modo da formare una matrice quadrata di ordine minimo (per gli elementi eventualmente mancanti il programma prende in successione i termini della serie di Fibonacci), infine l’algoritmo calcola il determinante di tale matrice, lo moltiplica per il codice di avviamento postale di Codogno e lo divide per pi greco, dopo di che emette un La.
La giuria giudica il pezzo ingegnoso e a tratti provocatorio, ma poco originale.
Tullio De Piscopo, invece, suona i bonghi e si aggiudica all’unanimità il primo premio.
Io ho vinto il festival internazionale di composizione musicale di Bürgermeister l’anno successivo, presentando una sedia. Bisogna ammettere che, come brano musicale, una sedia è parecchio originale.