TRAFFICANTI DI ATTORI

Fra tutte le cose che odio fare, quella che in assoluto odio di più è recitare (tolte ovviamente le cose dolorose, le cose schifose, le cose faticose e in generale tutto ciò che richiede l’uso del corpo). Odio recitare sempre e comunque, non c’è benzodiazepina che tenga, e in tutte le forme in cui normalmente si esprime la recitazione umana: davanti a una telecamera, davanti a una platea, davanti a un salumiere e così via, e questo non perché io abbia paura del giudizio degli altri, ma perché ho paura del giudizio che ho di me: è terribile quando sei disprezzato da una persona con cui passi così tanto tempo. Gli ansiologi dicono che l’ansia da prestazione sia dovuta alla paura del giudizio altrui, ma è una stupidaggine, come sanno bene tutti i timidi (intendo i veri timidi, non quelli che dicono di essere timidi e poi vanno in tv a suonare l’inno d’Italia con le ascelle). Il problema dei timidi è che sopravvalutano il proprio giudizio (e quindi rimangono delusi), mentre il problema degli esibizionisti è che sopravvalutano le proprie capacità (e quindi rimangono delusi). Timidezza e esibizionismo sono due forme opposte di egocentrismo, solo che la prima è spiacevole solo per il timido, mentre la seconda è spiacevole un po’ per tutti.
Se fosse per me, me ne starei tutto il giorno sdraiato con gli occhi chiusi a un paio di metri sottoterra (beato chi se lo può permettere), purtroppo invece faccio un lavoro in cui devo necessariamente recitare (la casalinga). Per questo ho deciso di procurarmi degli attori, cioè persone da gettare nel mondo al posto mio. Se vado in pescheria mi serve un attore, se chiamo per la caldaia mi serve un attore, se devo fare due chiacchiere col vicino mentre stendo i panni in cortile mi serve un attore e lo stesso vale quando devo doppiare un cartone animato: mi servono attori. Una cosa che molta gente non sa di noi casalinghe è che facciamo un sacco di cartoni animati. Ecco qui per esempio il grande Go Nagai al lavoro


È per questo che mi sono rivolto a un gruppo di trafficanti di attori, delinquenti senza scrupoli che nell’ambiente della malavita livornese si fanno chiamare “i Licaoni”, come le mitologiche creature metà orso e metà sogliola che hanno divorato la triste progenie di Polimeptore in cambio di un’anguria (almeno questo è quello che io ho capito di Ovidio). Sapevo bene fin dall’inizio che questi Licaoni costringono persone inermi, anche donne e pupazzetti di gomma, a recitare fino allo sfinimento per i loro biechi scopi artistici, servendosi delle armi più terribili di cui dispone il genere umano: la lusinga e il ponce, eppure ho deciso comunque di rivolgermi a loro. Avevo troppo bisogno di attori, e soprattutto avevo bisogno di qualcuno che li dirigesse (io non potrei mai dirigere nessuno, visto che dovrei recitare la parte del regista). Non è stato semplice scovarli, essendo persone molto caute a mostrarsi in pubblico e attente a far sparire ogni traccia. Meno male che hanno un canale su Youtube.
Mi è bastato mandare una mail e subito mi hanno messo a disposizione tutto il materiale umano di cui avevo bisogno, già piegato ai loro voleri a suon di gentilezze e velati complimenti. Lo so, è una cosa orribile sfruttare la gente in questo modo, ma dopotutto era in nome di un bene superiore (il mio). E poi pensavo che tutto si sarebbe risolto con un equo scambio fra persone ragionevoli: voi mi doppiate il cartone animato, io vi dico grazie. Ma purtroppo non è andata così.
Qualche giorno fa, dopo quasi un anno dal doppiaggio di Training Autogeno, mi arriva una mail stranamente piacevole a leggersi: erano loro. Quando si finisce nelle mani della malavita, poi non si riesce più a venirne fuori, è un po’ come cadere in un buco nero (elettricamente neutro e con momento angolare nullo). Così, fra un complimento e una manifestazione d’affetto, finiscono col costringermi a fare la cosa più orribile che si possa fare dopo recitare: recitare due battute con comodo in casa, senza nessuno intorno e senza apparire in video. Mi hanno pure offerto un ponce, maledetti bastardi.
Il risultato è questo. Cito il video non perché vada fiero della mia interpretazione del monolito 02 (ripeto: monolito 02) ma per segnalare tutto questo alle Forze dell’Ordine, che so che seguono regolarmente questo blog. A proposito, ciao Forze!