I luoghi comuni sull’omosessualità sono tantissimi, forse anche più dei luoghi comuni sulla sessualità in generale, ma non bisogna fare molta fatica per scoprire quali sono, basta far parlare dell’argomento una persona qualsiasi e questa li snocciolerà tutti dal primo all’ultimo senza nemmeno prendere fiato, ovviamente pensando che siano tutte idee sue. È molto deprimente scoprire che un’idea che ritenevi tua e di cui magari andavi pure fiero è in realtà il tipico luogo comune della tipica persona qualsiasi, e infatti le persone hanno sistemi di difesa molto efficaci per impedirsi di scoprirlo, metodi come “tapparsi le orecchie”.
Uno dei luoghi comuni più amati e ripetuti è senza dubbio questo:
Mah, non capisco a cosa servirebbe andare in giro a dire di essere gay. Perché gli eterosessuali non lo fanno?
Lo ha detto un certo Gianni Rivera sul Corriere. Come dico sempre, mai fidarsi delle persone con la testa a forma di fustino del Dixan
Se il tizio appena citato si fosse limitato a dire “mah, non capisco”, avrebbe detto certamente una cosa vera, forse l’unica cosa vera mai detta in tutta la sua vita, e non è poco, visto che di solito le persone non ne dicono neanche una, invece ha voluto arrischiarsi ad aggiungere altre parole e così alla fine ha detto quello che ha detto, cioè:
Mah, non capisco perché certa gente esista. Se proprio non possono farne a meno, almeno che facciano finta di non esistere.
Perché gli eterosessuali non vanno in giro a dire di essere eterosessuali?
L’altro giorno, mentre facevo jogging in giacca e cravatta per far finta di essere un uomo d’affari in ritardo (le persone che fanno jogging sono ridicole), un ragazzo dalla testa spigolosa guarda nella mia direzione e emette un fischio. Lì per lì ho pensato che stesse salutando una delle persone fra cui mi stavo facendo largo a gomitate (faccio sempre jogging in mezzo alla folla e all’ora di punta per non dare nell’occhio), ma quando gli passo vicino capisco che non stava salutando nessuno, stava solo esprimendo il proprio apprezzamento estetico per qualche donna nelle mie vicinanze, infatti mi guarda e dice “c’è tanta gnocca in giro, eh?”. Evidentemente questo finissimo esemplare di eterosessuale maschio non sa che gli eterosessuali non vanno in giro a dire di essere eterosessuali. E non è l’unico. Non lo sanno nemmeno le coppie che passeggiano tenendosi per mano, le coppie che si sbaciucchiano in mezzo alla strada, quelli che appendono i calendari con le donne nude, quelli che elencano le loro attrici preferite, quelli che scrivono canzoni d’amore, quelli che si vantano di aver rimorchiato, quelli che menzionano anche solo di sfuggita la loro moglie e in generale tutti quelli che parlano delle loro ambizioni sessuali o semplicemente della loro vita affettiva. In pratica non lo sa nessuno, visto che su questo pianeta non c’è un solo eterosessuale che non dica ventiquattro ore al giorno, con le parole o con i comportamenti, di essere eterosessuale. Ovviamente nessuno va a battere sulla spalla del tizio menzionato sopra per dirgli “ehi, Gianni, sai una cosa? Sono eterosessuale”, ma chiunque abbia un barlume di vita affettiva la dichiarerà semplicemente vivendo.
Quindi a cosa serve andare in giro a dire di essere gay? A niente di particolare, solo a vivere senza fingere. Dopo di che, caro tizio, l’omosessualità mica ti deve piacere per forza. Per esempio a molte persone non piace il calcio, ma quando vedono dei calciatori che dopo un gol esultano in quel modo così innaturale e offensivo per il pubblico decoro, magari denudandosi e ammucchiandosi l’uno sull’altro senza pudore, nessuno dice:
Mah, non capisco a cosa serva andare in giro a dire di aver fatto gol.