Il mondo ha un sacco di problemi: la povertà, le guerre, l’inquinamento, per non parlare della preterizione. Oggi voglio risolvere la povertà.
Fin da piccolo sono sempre stato accusato di essere un egoista, uno che divide malvolentieri le patatine con gli altri, getta le sigarette per terra e non chiude mai il tubetto del dentifricio. Chiaramente è solo una questione di punti di vista: io il tubetto lo lascio aperto per semplificare la vita agli altri e mica mi lamento quando lo trovo chiuso.
L’accusa di egoismo mi perseguita da sempre. Anche quando ero poco più che un embrione, la gente già mi additava come un cattivo esempio.
C’è qualcosa che non va dottore?
Dall’ecografia risulta che suo figlio è un egoista. Lo vuole tenere lo stesso?
Oddio, lei cosa mi consiglia?
Non procreerà mai, berrà il latte col Nesquik senza sentirsi in colpa e non andrà mai, dico mai, a votare.
Me lo tolga! Mi tolga immediatamente questo coso!
Prima deve pagare il ticket, signora.
Egoista quanto?
Tutti mi hanno sempre guardato con sospetto: parenti, amici, vicini, persino i conduttori dei tg si rivolgono a me con un certo distacco. È una cosa che dà molto fastidio. Per esempio, alle elementari la maestra mi faceva sedere per terra, in un angolo, dentro una stella a cinque punte disegnata col gesso e circondata da ceri da morto e teste d’aglio. Era molto difficile fare colpo sulle donne in quelle condizioni. Fino a qualche anno fa, se si guardava sul dizionario Zanichelli alla voce “egoismo”, c’era la mia foto. Poi è stata tolta perché giudicata diseducativa.
In realtà io non sono egoista e per dimostrarlo ho deciso di dedicare dieci minuti della mia giornata al mondo.
Tutti siamo d’accordo sul fatto che il mondo ha moltissimi problemi, ha talmente tanti problemi che le disgrazie non fanno praticamente più notizia. Se uno vuole fare uno scoop deve parlare di qualcosa che sta andando liscio, per esempio la temperatura globale che resta esattamente quella che è, un leader politico italiano che abbia delle sembianze umane o il Papa che ritrova il cervello.
Com’è finito qua dentro?
Che cosa, Santità?
Il mio cervello. Chi l’ha messo qua dentro?
Santità, è solo la rotula di San Loris da Rioveggio. Vede, è anche scritto sulla base del reliquiario.
Sì, certo... a parte che quando Ines fa le pulizie, qua dentro è tutto un casino. Ti ricordi quando ha messo il femore di Sant’Egidio al posto del pene di San Damiano?
Abbiamo avuto un sacco di conversioni quel giorno.
Questo è il mio cervello, non una santa reliquia.
Ne è proprio sicuro?
Cento per cento.
Okay, glielo prendo.
Finalmente anch’io potrò guardare il tenente Colombo e indovinare l’assassino.
Tenga.
Da’ qua...
Santità, si sente bene?
...
Santità.
Perché sono vestito come un pagliaccio?
Ma il problema più grande di tutti è la povertà. Chi può metterlo in dubbio? In un mondo veramente giusto tutti dovrebbero avere i soldi di Bill Gates, cinque Ferrari, la villa in Sardegna e la servitù. Tutti.
Per questo motivo ho deciso di divulgare la mia rivoluzionaria teoria economica: abolire tutte le banche centrali del mondo e consentire alla gente di farsi i soldi in casa con la stampante, così ognuno potrà stamparsi la moneta che preferisce: la lira, la dracma, il coriandolo, qualsiasi cosa, a volontà.
Bene. Ora mi siedo sul divano e aspetto che mi chiamino in tv a parlare di economia.
Fin da piccolo sono sempre stato accusato di essere un egoista, uno che divide malvolentieri le patatine con gli altri, getta le sigarette per terra e non chiude mai il tubetto del dentifricio. Chiaramente è solo una questione di punti di vista: io il tubetto lo lascio aperto per semplificare la vita agli altri e mica mi lamento quando lo trovo chiuso.
L’accusa di egoismo mi perseguita da sempre. Anche quando ero poco più che un embrione, la gente già mi additava come un cattivo esempio.
C’è qualcosa che non va dottore?
Dall’ecografia risulta che suo figlio è un egoista. Lo vuole tenere lo stesso?
Oddio, lei cosa mi consiglia?
Non procreerà mai, berrà il latte col Nesquik senza sentirsi in colpa e non andrà mai, dico mai, a votare.
Me lo tolga! Mi tolga immediatamente questo coso!
Prima deve pagare il ticket, signora.
Egoista quanto?
Tutti mi hanno sempre guardato con sospetto: parenti, amici, vicini, persino i conduttori dei tg si rivolgono a me con un certo distacco. È una cosa che dà molto fastidio. Per esempio, alle elementari la maestra mi faceva sedere per terra, in un angolo, dentro una stella a cinque punte disegnata col gesso e circondata da ceri da morto e teste d’aglio. Era molto difficile fare colpo sulle donne in quelle condizioni. Fino a qualche anno fa, se si guardava sul dizionario Zanichelli alla voce “egoismo”, c’era la mia foto. Poi è stata tolta perché giudicata diseducativa.
In realtà io non sono egoista e per dimostrarlo ho deciso di dedicare dieci minuti della mia giornata al mondo.
Tutti siamo d’accordo sul fatto che il mondo ha moltissimi problemi, ha talmente tanti problemi che le disgrazie non fanno praticamente più notizia. Se uno vuole fare uno scoop deve parlare di qualcosa che sta andando liscio, per esempio la temperatura globale che resta esattamente quella che è, un leader politico italiano che abbia delle sembianze umane o il Papa che ritrova il cervello.
Com’è finito qua dentro?
Che cosa, Santità?
Il mio cervello. Chi l’ha messo qua dentro?
Santità, è solo la rotula di San Loris da Rioveggio. Vede, è anche scritto sulla base del reliquiario.
Sì, certo... a parte che quando Ines fa le pulizie, qua dentro è tutto un casino. Ti ricordi quando ha messo il femore di Sant’Egidio al posto del pene di San Damiano?
Abbiamo avuto un sacco di conversioni quel giorno.
Questo è il mio cervello, non una santa reliquia.
Ne è proprio sicuro?
Cento per cento.
Okay, glielo prendo.
Finalmente anch’io potrò guardare il tenente Colombo e indovinare l’assassino.
Tenga.
Da’ qua...
Santità, si sente bene?
...
Santità.
Perché sono vestito come un pagliaccio?
Ma il problema più grande di tutti è la povertà. Chi può metterlo in dubbio? In un mondo veramente giusto tutti dovrebbero avere i soldi di Bill Gates, cinque Ferrari, la villa in Sardegna e la servitù. Tutti.
Per questo motivo ho deciso di divulgare la mia rivoluzionaria teoria economica: abolire tutte le banche centrali del mondo e consentire alla gente di farsi i soldi in casa con la stampante, così ognuno potrà stamparsi la moneta che preferisce: la lira, la dracma, il coriandolo, qualsiasi cosa, a volontà.
Bene. Ora mi siedo sul divano e aspetto che mi chiamino in tv a parlare di economia.