LE BUGIE HANNO IL CERVELLO PICCOLO


L’antimateria? Sì, Antonino Zichichi ha scoperto l’antimateria. Non lo sapevi? Neanch’io.
Stranamente nella lista dei Nobel per la fisica non c’è nessun Zichichi, e nemmeno in quelli per la chimica, la letteratura, la pace e il giardinaggio. Com’è possibile?
Se si guarda la voce “antimatter” di Wikipedia, Zichichi non è nemmeno menzionato. Incredibile, se lo sono dimenticato. C’è scritto invece che l’esistenza dell’antimateria è stata prevista da Paul Dirac nel 1928 e che Carl D. Anderson l’ha scoperta nel 1932, quando ha osservato la presenza di positroni nei raggi cosmici. Di Zichichi niente, neanche una parola. Fra l’altro all’epoca aveva tre anni. Che abbia scoperto l’antimateria nell’utero di sua madre? M’immagino il titolo di Repubblica: “Fisico italiano non ancora nato scopre la presenza di antimateria nel corpo umano: gli anticorpi”. Può essere. Eppure neanche la voce “antibody” menziona Zichichi.
Invece la voce “antimateria” della Wikipedia italiana dice questo: “Nel 1965 il gruppo di ricerca condotto dal fisico italiano Antonino Zichichi scopre il primo nucleo di antimateria, cioè un nucleo di antideuterio, contemporaneamente a un gruppo del Laboratorio Nazionale di Brookhaven”.
1928: Dirac, 1932: Anderson, 1965: Zichichi. Forse Zichichi vive in un sistema di riferimento in cui il tempo scorre all’indietro? O forse è solo un grandissimo contaballe?
Zichichi non ha scoperto l’antimateria. Zichichi non ha scoperto un atomo di antimateria. A rigor di termini non si può nemmeno dire che abbia “scoperto” un nucleo di antimateria. Zichichi ha prodotto un nucleo di antimateria, e lo ha prodotto contemporaneamente a un gruppo di ricerca americano. È come se io mi attribuissi la scoperta della materia ordinaria solo perché stamattina ho prodotto un pezzo di cacca, contemporaneamente al resto dell’umanità. Chissà perché non c’è il mio nome fra i Nobel?
Questa cosa non è interessante perché “smaschera” Zichichi, chi se ne frega di Zichichi, povero vecchietto, ma perché fa un po’ di luce su tutto il lavorio interiore che porta un cervello umano a dire le bugie.
È sbagliato pensare che chi dice le bugie sia uno che distorce la realtà per ottenere malignamente qualcosa che non gli spetta. Ci sono anche questi, ma sono una minoranza. Normalmente chi dice le bugie è convinto di dire la verità, o almeno una sua versione plausibile, per ottenere giustamente qualcosa che merita.
Se qualcuno mi chiede quale sia la scoperta più importante della mia vita, entra subito in azione il mio Orgoglio Personale. L’Orgoglio Personale vuole fare bella figura, stupire il mondo, dimostrare a tutti la superiorità del suo corredo genetico, quindi presenta immediatamente all’organo adibito alla comunicazione esterna (la cosiddetta bocca) la risposta più semplice e appropriata: “tutto quanto!”. Ma sfortunatamente c’è una Realtà Oggettiva con cui fare i conti da qualche parte là fuori. La facoltà che ha la funzione di verificare l’aderenza fra le millanterie dell’Orgoglio Personale e le evidenze della Realtà Oggettiva è il Giudizio Razionale, la cui funzione non ha uno scopo etico, ma pratico, cioè permettere all’individuo di crogiolarsi serenamente nell’illusione della propria superiorità. Il Giudizio Razionale non può far passare una bugia perché: a) se la bugia non viene creduta c’è l’onta e il discredito, dunque il contrario del crogiolarsi; b) se la bugia viene creduta, la stima della gente è rivolta a una persona che il Giudizio Razionale sa di non essere, dunque anche in questo caso niente crogiolamento.
Il Giudizio Razionale farà passare la cosa più simile alla verità che possa soddisfare l’Orgoglio Personale. Più l’Orgoglio Personale è grande e più il Giudizio Razionale è piccolo, più la Realtà Oggettiva finisce nel cesso.
“La sua scoperta più importante?”


Tutto quanto!

No, Orgoglio. Non mi pare.

Sicuro, Giudizio?

Sicuro.

Eppure, in un certo senso, il mondo è una mia rappresentazione.

Riprova.

La Teoria della Relatività.

È di Einstein.

Siamo pettinati nello stesso modo, no?

Non conta.

La pizza.

Realtà Oggettiva mi suggerisce che nel ’65 abbiamo prodotto un nucleo di antimateria.

L’antimateria!

Aspetta...

L’antimateria!

In effetti non si può scendere troppo nei dettagli...

L’antimateria!

In fondo è per un pubblico di non esperti. Se diciamo “nucleo di antideuterio” non capisce nessuno, è come se dicessimo “epsilon aurigae”.

L’antimateria! L’antimateria! L’antimateria!

L’antimateria.


Chi dice le bugie non è cattivo, ha solo il cervello molto piccolo.
(L'intervista completa è qui).