POCHE SEMPLICI REGOLE PER SEDURRE UNA DONNA

Visto che sedurre un uomo è la cosa più semplice del mondo (basta spogliarsi), vediamo come si fa a sedurre una donna.
Va subito detto che l’aspetto fisico non conta niente.


È stato anche fatto un test: si è preso un uomo bellissimo e uno bruttissimo e li si è spediti in giro per Modena a rimorchiare (all’uomo brutto, per sicurezza, è stata anche strofinata la faccia con del formaggio di capra). Entrambi potevano servirsi solo della frase “ciao, facciamo l'amore?”, da pronunciare passandosi voluttuosamente la lingua sulle labbra, come fanno le donne in tutte le pubblicità (yogurt, gelati, assorbenti). Sorprendentemente tutti e due gli uomini hanno ottenuto lo stesso risultato: novantanove “no” e un “sì” (quando si sono casualmente incrociati).
Sedurre una donna al giorno d’oggi può essere molto faticoso. Le tecniche che un tempo funzionavano (il pavoneggiarsi, lo spargimento ormonale, la rincorsa nella radura, eccetera), oggi possono fallire miseramente. È una cosa che va accettata.
Quello che bisogna sapere è che tutto l’universo femminile può essere suddiviso in tre grandi gruppi: le donne che cercano il padre, le donne che cercano il bambino, tutte le altre.
Le prime due categorie sono le più semplici. Nel primo caso è sufficiente travestirsi da loro padre, brizzolarsi un po’ i capelli, comprarsi una pipa ottocentesca e il gioco è fatto. Se poi il padre è morto, ancora meglio, l’apparizione farà di sicuro più effetto, purché ci si ricordi di parlare con l’eco.


Ciao, facciamo l’amore?

Levati dai piedi.

Sono tuo padre.

Maledetto stronzo! Mio padre è morto!

Adre... adre... adre...

Papà sei tu!

Facciamo l’amore? Ore... ore... ore...


Per quanto riguarda il secondo tipo di donna, quella che cerca uno da accudire, basta suonare il campanello di casa e infilarsi nudi in un cesto di vimini col dito in bocca. Quando apre bisogna solo dire “uè”.
Benché semplici, questi due casi hanno però un inconveniente: spesso conducono al matrimonio con figli uno maschio l’altra femmina più piscina station wagon e casa al mare. Che è una vita sconsigliabile per tutti quelli che non siano appassionati di infelicità.
Il terzo caso è sicuramente più complicato, ma anche più gratificante. Il trucco sta tutto nel riuscire a mostrare il proprio interesse senza renderlo esplicito, affascinare senza strafare, alludere alla possibilità di strofinarsi l’uno contro l’altra senza usare mai il verbo “strofinarsi”, dire e non dire, insomma bisogna sapersi destreggiare con gli eufemismi. Un perfetto casanova non è altro che un maestro dell’eufemismo.


Mi scusi, signorina, che autobus devo prendere per il centro storico? Sa, io amo molto la storia, per non parlare dei centri [sottinteso: ciao, facciamo l’amore?].

Quello su cui siamo.

Oh, che coincidenza straordinaria [sarebbe, se non fosse che sono tre ore che ti seguo].

Sì.

Posso darti del tu?

L’ha già fatto, signore.

Il fatto è che sto cercando una location per il mio nuovo film [amatoriale].

Ah.

A proposito, sei interessata a recitare [nuda]?

Non so recitare.

Sono sicuro che non è così! Si vede subito quando una ha del talento [e un vestitino che sembra di carta igienica bagnata].

Io scendo qui.

Magari qualche volta possiamo fare la birra insieme [prendere un amore].

Buongiorno, signore.

Aspetta, ti do il mio pene [numero]!


In questo caso l’abbordaggio non ha funzionato solo per la giovane età della donna (sette anni) e la presenza del padre (Forza Nuova). In tutti gli altri casi questo tipo di approccio è praticamente da manuale.