SPUNTI PER UN FILM INTROSPETTIVO INTITOLATO INTROSPEZIONE

C’è un uomo, Luigi Delfino (il nome non è importante, ma è sempre bene dare un nome alle cose) che sta tornando a casa dal lavoro (fa l’impiegato in una ditta di materiale elettrico di Prato, anche il lavoro comunque non è importante). Vive in una delle case popolari che il Comune ha fatto costruire negli anni ottanta vicino alla stazione, un po’ per facilitare i pendolari, un po’ perché gli girava così.
Guida la sua Polo diesel di seconda mano e canticchia soprappensiero “Fernando”, una canzone che odia. Pensa a quando lavorava all’Italsider (bei tempi) e stava ancora coi genitori: Giuseppe Delfino e Morena (il cognome non lo ricorda). Ora invece è tutto diverso: ha un lavoro, un ufficio tutto suo, una moglie (Marialuisa), tre figlie (Sarah, Deborah, Patriziah) e un cane (Schwarzenegger).
L’odore delle tintorie cinesi entra nell’abitacolo e gli inonda le narici, Luigi già pregusta la cena. Marialuisa è un’ottima cuoca e il venerdì sera (è venerdì) prepara sempre il suo piatto preferito: insalata con la Simmenthal. Dove troverà il tempo per cucinare, quella donna? Marialuisa fa i turni allo stabilimento Simmenthal di Cantagallo, e nei ritagli di tempo cura l’orto. Dove trovi il tempo per cucinare è sempre stato un mistero. Una volta Luigi gliel’ha chiesto, ma lei non ha risposto. Non era in casa.
Luigi e la sua famiglia sono persone per bene. Vanno a messa tutti i giorni, votano il partito col simbolo più a forma di cuore e fanno la raccolta differenziata: umido, plastica, vetro e carta nell’immondizia; cacca, pipì e cuccioli di cane nel water (Schwarzenegger è una femmina, purtroppo averla chiamarla Schwarzenegger non è servito a niente).
Quella sera Luigi entra in casa sorridente e dice «sono a casa!» (Luigi dice sempre la verità). È felice perché ha avuto un aumento della busta paga (quasi un centimetro e mezzo) e non vede l’ora di comunicarlo a tutta la famiglia. Fa per togliersi il cappotto (in senso figurato, perché è estate e come tutte le estati fa un caldo record), quando nota qualcosa che non va: Marialuisa, Sarah, Deborah, Patriziah e Schwarzenegger stanno cenando senza di lui. «Com’è possibile?» pensa, «perché non mi hanno aspettato? E soprattutto chi è quell’uomo di nome Fernando seduto con loro?».
Non riesce a sentire quello che dicono perché sono in un’altra stanza (è già un miracolo che riesca a vederli), ma intuisce dal modo in cui non portano le mutande che hanno una certa confidenza.
Luigi si guarda intorno spaesato e si accorge di avere dimenticato la vita in ufficio.